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Le lucciole sono parte del patrimonio naturalistico italiano, stanno però gradualmente scomparendo a causa dei pesticidi e della cementificazione.
L’uomo ha inventato la lampadina a incandescenza verso la fine dell’Ottocento, Sir Joseph Wilson Swan ne ha brevettato il progetto nel 1878. Le lucciole, invece, emettono luce da sempre, senza alcuna fatica, illuminando i boschi, le campagne e i nostri cuori nelle notti estive, lasciandoci a bocca aperta.
Ecco qualche curiosità su questi incredibili animali, simili a minuscole stelle cadenti, che stanno gradualmente scomparendo a causa dei pesticidi e dell’impatto antropico.
Tutti conoscono le lucciole, non tutti però sanno che si tratta di un coleottero, appartenente alla famiglia dei Lampiridi (Lampyridae). Sono state classificate in tutto il mondo circa duemila specie di lucciola.
Il caratteristico bagliore delle lucciole, fenomeno definito bioluminescenza, è finalizzato all’accoppiamento, la luce serve appunto a maschi e femmine per vedersi. La femmina può emettere luce per oltre due ore, mentre il maschio solo per brevi istanti.
Gli alchimisti hanno studiato per secoli cercando di scoprire i segreti della trasmutazione delle sostanze e dei metalli. Le lucciole detengono questo segreto dentro di loro. Questi insetti non sono in grado di trasformare il ferro in oro, possono però generare la luce. Le lucciole assimilano ossigeno e, all’interno di apposite cellule, lo uniscono ad una sostanza chiamata luciferina, ciò genera una reazione chimica in grado di produrre luce quasi senza calore.
La luce prodotta dalle lucciole è forse la più efficiente che esista. Una lampada ad incandescenza, ad esempio, converte in luce circa il 10 per cento dell’energia, il restante 90 per cento viene disperso sotto forma di calore. Una lucciola è invece in grado di impiegare quasi il 100 per cento dell’energia generata dalla reazione chimica per produrre luce.
Le popolazioni di lucciole, efficaci indicatori della salute ambientale, sono in declino in diverse aree del mondo, soprattutto in Italia. La graduale scomparsa di questi animali è stata raccontata da Rachel Carson nel suo bestseller “Primavera silenziosa” e da Pier Paolo Pasolini in un famoso articolo del 1975. Le cause principali della scomparsa delle lucciole sono l’utilizzo di pesticidi, la cementificazione e l’inquinamento luminoso. I pesticidi uccidono le larve che potrebbero essere invece ottime alleate degli agricoltori, si nutrono infatti di lumache, chiocciole e altri insetti dannosi per le colture.
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