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La situazione nelle carceri italiane è drammatica. Ma il governo continua a introdurre nuovi reati e inasprire le pene.
La petizione #BastaAmianto chiede il ritorno degli incentivi per la bonifica dei tetti in amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici. Ora è stata consegnata al presidente della Camera Roberto Fico.
Ripristinare gli incentivi per la bonifica di tetti e coperture in amianto, attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici: sono arrivate ormai a oltre 38mila le sottoscrizioni raccolte da #BastaAmianto, la petizione online su Change.org per chiedere di riattivare quello che, secondo i promotori, è stato finora “lo strumento più efficace che sia mai stato attivato per consentire la bonifica di tetti e coperture in amianto: legare un extra-incentivo per la bonifica della copertura, agli incentivi dedicati a chi produce energia pulita attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici”.
La petizione, lanciata su Change.org da Annalisa Corrado di Green Italia, è stata “portata” a Montecitorio da una delegazione formata da Rossella Muroni e Stefano Ciafani, rispettivamente ex e attuale presidente nazionale di Legambiente, dal vicepresidente del Kyoto Club Francesco Ferrante, dal presidente del coordinamento Free Giovanni Battista Zorzoli: l’obiettivo adesso è far sì che il presidente della Camera Roberto Fico accetti di prendere in consegna le oltre 38mila firme raccolte, per fare in modo che sia la terza carica dello Stato a consegnarle ai futuri ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico che dovranno occuparsi del prossimo decreto sulle energie rinnovabili.
Secondo Annalisa Corrado “c’è l’esigenza di ripristinare gli incentivi e se non si fa è solo per scelta politica. Questa campagna deve diventare un collettore di iniziative, dobbiamo fare in modo che l’attenzione rimanga molto alta in Parlamento, ance se la battaglia va fatta fuori”. Oltretutto, per Rossella Muroni incentivare la bonifica dell’amianto in favore di impianti fotovoltaici “sarebbe una grande occasione per la creazione di nuove filiere: è una questione ambientale ma anche economica, finora non c’è stato quel protagonismo della politica tale da mettere la questione ambientale al centro, e speriamo che dal nuovo governo vengano segnali di diverso tipo”.
Nonostante sia passato più di un quarto di secolo dalla messa al bando la questione è tutt’altro che risolta: in Italia si stima siano presenti ancora dalle 32 alle 40 milioni di tonnellate d’amianto, tra 1 e 2,5 miliardi di metri quadri di coperture in fibrocemento amianto su capannoni, strutture, edifici pubblici e privati, mentre sono 75.000 gli ettari di territorio in cui c’è una accertata contaminazione. Inoltre ci sono migliaia di edifici pubblici, tra scuole ed altre strutture, che ancora ospitano manufatti contenenti amianto. Una pesante eredità che si somma a quella ancora più tragica delle morti legate all’esposizione a questo killer silenzioso: tra le 3mila e le 6mila l’anno.
La via più diretta per il ripristino di questo incentivo, grazie al quale sono stati bonificati già oltre 20 milioni di metri quadri di coperture in meno di due anni realizzando centrali fotovoltaiche diffuse per più di 2.000 megawatt di potenza, sarebbe inserirlo nel decreto di incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche per il 2018-2020 in fase di concertazione. In occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, che si celebra il 28 aprile, i promotori della petizione #BastaAmianto lanceranno una iniziativa di social-bombing.
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