Il Partito della Libertà (Fpö) ha ottenuto il miglior risultato di sempre, contemporaneo al tonfo di conservatori, socialdemocratici e verdi. Tuttavia per l’Fpö non sarà facile formare un governo.
L’Austria sceglie l’ecologia. Van der Bellen vince per un pugno di voti
Il verde Van der Bellen ha vinto di un soffio le elezioni in Austria, superando l’estrema destra di Norbert Hofer. Ma il paese è spaccato in due.
Alexander Van der Bellen è il nuovo presidente dell’Austria. Si attende ormai solo la comunicazione ufficiale del ministero dell’Interno, ma il 72enne ecologista, ex professore universitario, candidato indipendente (ma sostenuto dai Verdi) ha battuto per un pugno di voti l’estremista di destra Norbert Hofer, il cui partito, l’Fpö, aveva sbaragliato la concorrenza al primo turno.
A decidere sono stati i circa 900mila voti che sono stati espressi dai cittadini austriaci per corrispondenza. Una quota non indifferente, pari al 14 per cento del totale (occorre ricordare infatti che in Austria gli aventi diritto al voto sono solamente 6,4 milioni).
Le proiezioni indicavano incertezza totale
La vittoria di Van der Bellen arriva però in un paese diviso, dopo un testa a testa estremamente serrato tra i due candidati. I primissimi exit poll divulgati a partire dalle 17 di domenica, orario di chiusura dei seggi, erano stati infatti immediatamente chiari: l’Austria si è di fatto spaccata in due tra il candidato dell’estrema destra e quello ecologista. Le prime proiezioni avevano dato Hofer in vantaggio con un 50,2 per cento delle preferenze. Qualche decina di minuti più tardi, il risultato appariva ribaltato, con il 50,1 per cento a favore di Van der Bellen.
Infine l’incertezza più totale: stando allo spoglio delle schede votate non per corrispondenza (dunque ai soli dati reali disponibili in quel momento), Hofer aveva ottenuto 144mila voti in più del suo avversario. Ma le schede inviate per posta sono solitamente poco favorevoli al leader dell’Fpö: basti pensare che al primo turno il risultato complessivo del partito fu del 35 per cento, ma che nel voto per corrispondenza il dato non superò il 25. Per cui, ieri sera l’ultima proiezione aveva indicato una perfetta parità tra i due: 50 contro 50.
Van der Bellen conquista Vienna, Hofer il Brennero
In termini di distribuzione del voto, va notato il fatto che Van der Bellen ha ottenuto degli ottimi risultati in tutta la città di Vienna, la capitale, che conta anche una buona percentuale degli abitanti del paese. Altra vittoria nel Voralberg, la regione al confine con la Svizzera. Al contrario, Hofer ha vinto nel Tirolo (anche se in modo non schiacciante: con il 50,7 per cento), ovvero nell’epicentro della sua campagna. Il candidato dell’estrema destra ha infatti puntato tutto sul problema dei migranti e sulla necessità di chiudere il valico del Brennero per sbarrare loro la strada.
Più in generale, a scegliere il candidato ecologista sono stati coloro che risultano più istruiti, sia donne che uomini. Mentre Hofer ha catalizzato maggiormente il voto maschile, con un boom tra gli operai, che hanno votato in massa (86 per cento) per il candidato dell’Fpö. Il risultato, in ogni caso, è un paese spaccato letteralmente in due. Con i partiti tradizionali di centro-destra e centro-sinistra che sono i veri grandi sconfitti della tornata elettorale.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per la seconda volta nel giro di pochi mesi il leader dei Verdi Van der Bellen ha battuto il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer.
La Corte costituzionale dell’Austria ha dichiarato nullo il ballottaggio tra l’ecologista Van der Bellen e il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer.
Abbiamo parlato con l’associazione che riunisce i familiari degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che da mesi guida le proteste contro Netanyahu.
Gli Shuar sono una tribù indigena dell’Amazzonia dell’Ecuador e in parte del Perù. A causa della presenza di rame nei loro territori, la loro cultura e le loro foreste sono a rischio.
Il presidente si riconferma con il 90% al termine di elezioni caratterizzate dall’eliminazione in massa degli oppositori. Ma per consolidare il proprio potere Saïed non potrà ignorare la crisi economica del paese, come fatto nei 5 anni precedenti.
Il gruppo di moda Pvh ha sospeso le importazioni di cotone dallo Xinjang, in Cina, a causa della discriminazione ai danni degli uiguri.
Il ministro degli Esteri israeliano ha detto che Guterres “sostiene terroristi, stupratori e assassini di Hamas, di Hezbollah, degli Houthi e ora dell’Iran”.
Norbert Hofer, del partito di estrema destra Fpoe, ha raccolto più del 36 per cento dei consensi. Secondo l’ecologista Van der Bellen.