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La Corte costituzionale dell’Austria ha dichiarato nullo il ballottaggio tra l’ecologista Van der Bellen e il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer.
Le elezioni in Austria sono da rifare. La Corte costituzionale della nazione alpina ha infatti deciso di dichiarare non valido il secondo turno delle elezioni presidenziali, effettuato il 22 maggio scorso, e che ha visto il candidato ecologista Alexander Van der Bellen superare di pochissimo il suo rivale di estrema destra, il leader del partito Fpoe (Freiheitliche Partei Österreichs) Norbert Hofer.
L’elezione era terminata con il 50,3 per cento dei suffragi favorevoli a Van der Bellen, il che significa che la distanza tra i due candidati era pari a solamente 31mila voti. Da subito si era compresa l’intenzione del partito di Hofer di depositare un ricorso, sulla base di alcune irregolarità.
In particolare, la Corte ha accolto l’obiezione avanzata sullo spoglio prematuro di una parte del voto effettuato per corrispondenza. Quello che ha fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte del candidato ecologista. Secondo Gerhart Holzinger, presidente della Corte costituzionale, “questa decisione è necessaria per rafforzare la fiducia nel nostro stato e nella nostra democrazia”.
Tuttavia, lo stesso massimo organismo giudiziario dell’Austria ha spiegato che non sono state riscontrate né truffe né manipolazioni del voto, bensì “un accumulo di negligenze” nello spoglio. Nello specifico, alcune decine di migliaia di schede elettorali inviate per corrispondenza dai cittadini sono state aperte troppo presto, ovvero prima delle 9 del mattino di lunedì 23 maggio. Inoltre, a farlo in alcuni casi sono state persone non autorizzate.
Van der Bellen avrebbe dovuto assumere le funzioni di presidente il prossimo 8 luglio. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ats, è probabile che le nuove elezioni si terranno non prima del prossimo autunno. Nel frattempo, il governo ad interim sarà assicurato dal presidente e dai due vice-presidenti del Consiglio nazionale, la camera bassa in Austria, tra i quali figura proprio Hofer.
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