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Barcellona, le tappe imperdibili nella moderna città catalana
Barcellona è in continua evoluzione ma conserva la propria unicità e fierezza in un felice mix di tradizione e modernità. Il nostro tour.
Visitare Barcellona è sempre una buona idea. La capitale della Catalogna è un mix armonioso di arte, cultura, divertimento e buon vivere e rappresenta uno dei migliori esempi in Europa di come trasformarsi in senso sostenibile preservando le proprie peculiarità e anzi migliorando la vita dei propri cittadini e il soggiorno dei suoi tanti turisti. Barcellona non sta mai ferma e viaggia spedita verso un futuro verde. È una città che invita a camminare, a muoversi in bicicletta e a vivere i suoi spazi all’aperto. Tra must imperdibili e nuove mete da scoprire, vi proponiamo 5 tappe per esperienze adatte a ogni tipo di viaggiatore.
Prima di partire: cosa sapere per andare a Barcellona
La capitale della Catalogna è una popolosa città di circa 1 milione e 600mila abitanti. Le lingue parlate sono il catalano e lo spagnolo: il movimento indipendentista nella regione ha molti adepti e talvolta definire un catalano, spagnolo, può essere considerato un insulto. Tenetene conto. Visitare le bellezze cittadine spesso non è a buon mercato, alcune attrazioni, come gli edifici di Gaudí, hanno prezzi d’ingresso alti. È certamente conveniente acquistare le card turistiche offerte dall’ufficio turismo di Barcellona.
Quando andare a Barcellona
Nel caso di Barcellona è semplice rispondere a questa domanda: le temperature sono sempre miti, anche in inverno, è una città di mare. Le piogge scarse. Forse è più utile sapere che, specie negli ultimi anni, in estate si raggiungono con facilità i 40 gradi ed è quindi sconsigliata per chi soffre queste temperature estreme. Anche le tariffe chiaramente salgono. Approfittate degli inverni dunque, anche perché sono tante le manifestazioni in questo periodo, come la festa per la patrona, Santa Eulàlia o il carnevale.
Cosa vedere a Barcellona
La capitale catalana è una città per tutti e offre moltissimo da ogni punto di vista. Ma quanti giorni occorrono per visitare Barcellona? Molto dipende da che tipo di viaggiatori siete. Certamente ciò per cui è più famosa è l’architettura modernista: la Casa Batlló, la Pedrera (Casa Milà), la Sagrada Familia e il Parc Güell non sono però le uniche opere di Gaudí in città. Non perdete per esempio la sua Casa Vicens, splendida e meno nota. E ancora, la cattedrale merita una visita accurata perché scrigno del passato della città. Un altro percorso imperdibile è quello tra i numerosi mercati della città che offrono tutto il meglio della gastronomia spagnola e sono anche belli architettonicamente come quello di Sant Antoni.
Visitare il Palau de la música catalana, per gli amanti della musica
Barcellona è la patria del Modernismo: il movimento che specie nella sua declinazione artistico-archiettonica ha cambiato il volto della città. A fine Ottocento, inizi del Novecento nella capitale catalana lavorarono alcuni dei maggiori architetti di questa corrente, uno tra tutti, Antoni Gaudí. Ma non fu il solo, un immenso esponente fu certamente Lluís Domènech i Montaner che i catalani ben conoscono ma non così il resto del mondo. Suoi sono diversi splendidi edifici a Barcellona, ma progettò opere anche per altre città della regione. Quello che vi consigliamo in assoluto di visitare è il Palau de la música catalana. Innanzitutto è bene sapere che nasce come casa della corale della Catalogna che tutt’oggi lavora lì. È stretto tra anguste viette del Barrio de la Ribera e dunque non mostra con sfrontatezza la propria bellezza che è notevole all’esterno ma negli spazi interni diviene incredibile tanto da lasciare senza fiato. Per questo è stato proclamato Patrimonio dell’umanità Unesco. Con il biglietto d’entrata si ha diritto a una piacevolissima visita guidata che permetterà di scoprire tutti i segreti e le curiosità di questo scrigno di meraviglia. Tutto culmina nella sala da concerto che è l’espressione di tutte le caratteristiche peculiari del Modernismo e anche di più. Il mix di materiali utilizzati (vetro, ceramica, ferro, marmo, pietra) e il genio con il quale sono stati assemblati e armonizzati, lo rendono un luogo, “un giardino della musica” come spesso viene definito, davvero di rara bellezza.
Raggiungere le spiagge fuori Barcellona, per chi desidera il mare
Barcellona è una città di mare. Le sue altre numerose ricchezze spesso portano a farlo dimenticare. Specie dopo la fortunata edizione delle Olimpiadi nel 1992, la zona del porto e le spiagge cittadine sono state fortemente rivalutate e valorizzate e oggi sono un’attrazione turistica. Per chi desidera fare una giornata di mare senza allontanarsi troppo dal centro è possibile raggiungere il litorale, lunghissimo e per la gran parte libero, utilizzando la metro, o fare una bella escursione in bicicletta, adatta a tutti, dal Port vell sino alla zona chiamata El Fòrum. Andata e ritorno sono circa 16 chilometri, sicuri perché tutti su pista ciclabile. La distanza è percorribile anche a piedi per buoni camminatori.
Senza dubbio però sono zone molto affollate anche durante il periodo non estivo, per via delle temperature spesso miti. Dunque non sono luoghi adatti a chi cerca pace. Per una giornata di vero stacco dal caos metropolitano e balneare vi consigliamo di andare fuori Barcellona e di farlo utilizzando i mezzi pubblici: una delle località più facilmente e velocemente raggiungibili è Montgat. Da plaça de Catalunya in circa 20 minuti con la R1 (treno) si arriva per un paio di euro in un luogo certamente più tranquillo e a misura d’uomo. Un altro villaggio, ancor più piacevole e solo poco più distante, è Garraf, una delle comarche della Catalogna, ossia una delle 41 porzioni di territorio in cui è divisa la regione. Ci si arriva grazie alla R2 in poco più di 30 minuti.
Girovagare tra il verde, per chi non rinuncia alla natura
Barcellona è una città verde, ce ne si accorge subito. Sono più di 24mila gli alberi in città. 240 i chilometri di ciclabile per vivere al meglio parchi e giardini ma anche per spostarsi nella vita di tutti i giorni. Ancor più che per lo spostamento a due ruote, la capitale catalana sembra trasformarsi a favore di chi si muove a piedi. Specie negli ultimi anni la pedonalizzazione di vaste aree sta prendendo sempre più piede e i cittadini ne sono contenti. Ancor di più i turisti. Nonostante sia una città popolosa di oltre un milione e mezzo di abitanti, appare meno trafficata di altre. Spesso si sceglie di camminare per il piacere di farlo in una città che è un museo a cielo aperto, ma anche per la facilità.
Se poi si è stanchi, la buona rete di mezzi pubblici verrà in aiuto (un biglietto della metro costa 2,40 euro ma più convenienti sono le card di più giorni o il carnet da 10 viaggi). Tra le passeggiate alternative da fare nei parchi di Barcellona, esiste un percorso che porta alla scoperta del parque de Montjuïc attraverso la sua eccezionale diversità botanica. È una zona questa di rara bellezza che unisce diversi differenti giardini, tutti meravigliosi: tra gli altri vi segnaliamo i Jardins de Mossèn Costa i Llobera dove è possibile ammirare una foresta di cactus. Per un diversivo, adatto anche ai bambini, da visitare è il Parco del laberint d’Horta, il più antico della città che ospita un labirinto.
Ammirare grandi artisti del Novecento, per gli appassionati del bello
Tra il grande patrimonio di Barcellona c’è da annoverare anche quello artistico conservato in musei che talvolta sono essi stessi opere d’arte. Sono tanti quelli da visitare, alcuni famosissimi, altri meno noti ma davvero di pregio. Tra gli imperdibili, un posto d’onore lo ha sicuramente il Museo Picasso: il pittore spagnolo è nato a Malaga ma visse a lungo a Barcellona e fui lui stesso a donare parte delle opere che ora danno vita a questo spazio, bellissimo. La stessa location, in palazzi medievali, è infatti di rara suggestione e ospita per gran parte il lavoro del primo Picasso, quello meno noto. È un ottimo modo per comprendere a pieno la grandezza dell’artista che ha saputo modificarsi nel tempo e trovare sempre una sua visione personale delle varie correnti che si affacciavano nel mondo dell’arte.
Una bella chicca è la Fondazione Antoni Tàpies mostra sin dall’esterno la sua contemporaneità: si tratta di un palazzo opera di Lluís Domènech i Montaner sormontato da una scultura in alluminio e acciaio chiamata “Nuvole e sedia”, creata dallo stesso Tàpies. All’interno, oltre al lavoro di questo artista locale morto nel 2012, si trovano a rotazione pezzi della sua collezione personale di grande valore. Tra quelle da non perdere c’è sicuramente quella sulla terrazza: scoprite di cosa si tratta. Meravigliosa anche la biblioteca. Per chi vuole ammirare qualcosa di ancor più moderno, c’è il Moco che offre una buona collezione dei più noti esponenti d’arte dei giorni nostri come Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Yayoi Kusama e molti altri. La proposta museale è comunque vastissima e anche l’arte antica e classica hanno a Barcellona musei di grande valore.
Scoprire il Recinte modernista, per i nostalgici
Altra tappa d’obbligo per avere un’idea ampia dell’architettura di Barcellona e in particolare degli edifici di utilizzo pubblico che coniugano funzionalità senza dimenticare la bellezza estetica, è senza dubbio Sant Pau, detto anche Recinte modernista. È uno di quei luoghi che difficilmente si dimenticano perché espressione perfetta di un momento d’oro, in questo caso dell’architettura catalana di inizio secolo scorso. Curioso che si suggerisca di visitare un ospedale, ma visitandolo sarà chiarissimo il motivo. Ecco la storia. L’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau di Barcellona è stato un vero e proprio ospedale, uno dei più importanti della città, sino a pochi anni fa. Ha chiuso solo nel 2009 quando ormai i suoi spazi erano diventati insufficienti per in numero di pazienti.
Venne inaugurato nel 1930 così come lo vediamo oggi, ma il complesso originale esiste sin dal 1401: parliamo di architettura civile di grandissimo pregio, sia per la funzionalità che per la bellezza stilistica. Il Recinte si presenta come un insieme di padiglioni, quasi un villaggio della salute, con 5 grandi edifici principali, tutti incredibilmente belli e collegati tra loro grazie a dei funzionali sotterranei. L’ambiente generale è armonioso grazie a giardini curati e all’estrema attenzione per i particolari. Anche ora che è sede di diverse istituzioni e solo in parte sede museale, si coglie ogni dettaglio. È stata totalmente salvaguardata una camerata così com’era a inizio secolo ed è davvero incredibile osservarne la bellezza, specie se si pensa che parliamo di un ospedale. Vetrate, maioliche, marmi e ogni elemento architettonico è stato pensato per far trascorrere il tempo in un luogo che fosse piacevole per i malati. Un pensiero davvero moderno per quei tempi.
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