La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Carlsberg brinda alle idee verdi. Ecco le proposte finaliste
L’azienda ha chiesto aiuto ai consumatori invitandoli a inviare idee su come rendere la birra Carlsberg più sostenibile.
Lo scorso settembre Carlberg, il colosso danese della birra, ha lanciato la campagna “Cheers to Green Ideas“, per trovare nuove soluzioni sostenibili per il futuro della birra. Carlberg e Sustania, think tank che supporta l’innovazione sostenibile su scala industriale, hanno chiesto alle persone di tutto il mondo di partecipare all’iniziativa, inviando le proprie idee per ridurre l’impatto ambientale della società danese.
Tra le 162 idee inviate, fornite da imprenditori e consumatori di 33 paesi, sono state selezionate sei proposte finaliste. Le due idee vincitrici verranno invece annunciate il 6 dicembre in occasione dei Sustainia Awards, in concomitanza con la Cop 21 di Parigi.
I partecipanti al concorso si sono dovuti misurare con tre sfide, rendere sostenibile il packaging della birra, aumentare il riciclaggio e ridurre il consumo di acqua ed energia nel corso della produzione. In palio un premio di 20mila dollari e la possibilità di lavorare con gli esperti Carlsberg. Ecco i finalisti di “Cheers to Green Ideas”.
La proposta di Guillermo Luque Consuegra e Michael Malott prevede l’impiego di microalghe nel trattamento delle acque reflue. Grazie alla loro capacità di assorbire la CO2 e di trasformarla in materia organica le alghe potrebbero ridurre l’impatto e i costi ambientali dei birrifici a lungo termine.
L’idea della portoghese Ana Lima si basa sul riciclo e sulla sostenibilità dei materiali. Ha suggerito di utilizzare le trebbie della birra, ovvero il residuo dell’estrazione a caldo del cereale maltato, anziché altri materiali, come il legno, impiegato nella produzione di sottobicchieri.
Il problema dello smaltimento delle confezioni di birra sparirebbe, perché si potrebbero mangiare. Questa la proposta suggerita per il concorso da John Boerrigter, che prevede l’impiego del packaging commestibile per le bevande creato da Skipping Rocks Labs. L’imballaggio è composto da alghe e una membrana a base di cloruro di calcio.
Frederik Sperling Nygaard, frustrato dalla grande quantità di rifiuti prodotta in festival e concerti, ha suggerito di creare un cestino portatile ricavato dal cartone che contiene le birre per promuovere il riciclaggio.
L’idea verde di Marika Englen prevede che l’involucro delle confezioni da sei di birra, realizzato in bioplastica, possa estendersi fino a diventare un sacchetto permettendo ai consumatori di utilizzare l’imballaggio come una busta per gli altri prodotti.
Søren Højland Boesen suggerisce di trasformare il tappo delle bottiglie di birra in qualcosa di divertente e coinvolgente per il consumatore, anziché un semplice rifiuto. Ad esempio si potrebbero realizzare tappi magnetici da utilizzare come calamite o tappi contenenti semi che i consumatori potrebbero piantare.
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