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Certificati verdi, come promuovere le rinnovabili
Il sistema italiano di promozione delle fonti rinnovabili ridisegnato dalla Finanziaria 2008. Ecco cosa è cambiato.
Si tratta di moltiplicare per tre quanto
generato oggi con sole, vento, biomasse, geotermico e
idroelettrico.
Il principale sistema oggi in vigore di promozione di queste
fonti nel settore elettrico è quello dei
“Certificati Verdi“, insieme a quote obbligatorie
minime di elettricità da rinnovabili. Gli obblighi
riguardano ogni operatore che produce o importa più di 100
GWh di elettricità l’anno da fonti fossili e la quota minima
cresce di anno in anno: era il 2% rispetto al totale nel 2002, anno
di avvio del sistema dei “Certificati Verdi”, e arriverà al
7,55% nel 2012.
In base all’energia prodotta, all’operatore
viene riconosciuto un Certificato Verde, che può anche
essere venduto a operatori che non siano stati in grado di
raggiungere la loro quota annuale.
La Finanziaria 2008 ha introdotto delle importanti
novità per gli impianti a fonti
rinnovabili che sono entrati o entreranno in funzione dopo
il primo gennaio 2008. Per questi impianti i CV varranno 15 anni e
non per 12 come in precedenza e il loro valore è pari al
prodotto della produzione netta di energia moltiplicata per un
coefficiente diverso da fonte a fonte.
Altra novità è relativa ai piccoli
impianti, quelli di potenza inferiore al Megawatt, per i
quali è possibile richiedere un incentivo in conto energia,
cioè con una tariffa fissa che remunera il chilowattora
prodotto. Il vantaggio principale è che, a differenza dei
CV, la tariffa non è soggetta a variazioni di mercato.
I CV nel 2006 hanno riguardato l’11% di tutta l’energia prodotta
da rinnovabili (grande idroelettrico incluso).
Roberto Rizzo
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