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Continuiamo a parlare delle chitarre più famose e rappresentative della musica rock e di coloro che le hanno portate alla ribalta.
Continua il viaggio nel mondo delle chitarre che hanno fatto la storia della musica rock: leggende indiscusse ed “eroi” (come li ha definiti Steve Vai) che hanno apportato all’evoluzione del suono della chitarra un contributo fondamentale. Perché: “Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra” – Jim Morrison.
La mitica Frankenstart ha rappresentato il tentativo di Eddie Van Halen di combinare il suono di una classica chitarra Gibson agli attributi fisici di una Fender. Originariamente la chitarra era stata realizzata dallo stesso Eddie assemblando il corpo di una Ash Stratocaster e un manico in legno d’acero di una Boogie Body che Eddie aveva acquistato da Wayne Charvel. Inizialmente Eddie aveva dipinto la chitarra di nero, ma col tempo gli conferì quel mitico design rosso a strisce bianche che la rese unica. Negli anni molti produttori tentarono di copiargliela. Kramer, nel 1983, è stata la prima azienda a costruire una Frankenstrat replica ad essere approvata ufficialmente da Eddie.
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Questa straordinaria chitarra a dodici corde sarebbe famosa anche se non l’avesse suonata Jimmy Page in persona: Slash, James Hetfield e la leggenda del jazz John McLaughlin l’hanno utilizzata durante le loro performance dal vivo. Certo è che Jimmy Page la rese leggendaria, perché è proprio con una Gibson EDS-1275 double neck che Page eseguiva dal vivo una delle canzoni per eccellenza dell’hard rock di tutti i tempi: Stairway to Heaven (ma la usò anche per suonare The Song Remains the Same e The Rain Song). Non è mai stata venduta in grandi quantità, ma rimane tutt’ora in catalogo in vari negozi personalizzati che vogliono mantenere viva la sua leggenda.
Durante la sua carriera da solista e la sua carriera con gli Who, Pete Townshend ha suonato (e distrutto) una grande varietà di chitarre. Ma la chitarra forse più rappresentativa per il suo sound e per la sua immagine è la Gibson Les Paul Deluxe, alla quale Pete apportava continue modifiche. La particolarità era che a seconda delle modifiche, Pete assegnava un numero alla sua chitarra. Così negli anni i numeri si sono susseguiti, fino ad arrivare al #9. Una delle più famose rimane la Red Wine #5, vista nel film The Kids Are Alright.
George Harrison, chitarra solista dei Beatles, autore di canzoni come While My Guitar Gently Weeps, Here Comes the Sun e Something. Durante la sua carriera ha usato molte chitarre. La sua primissima, regalatagli dalla madre, fu una Duo Jet Gretsch di seconda mano, e proprio le chitarre Gretsh furono le più usate nella prima parte della sua carriera. Dalla metà degli anni ’60 George utilizza diverse altre chitarre come, appunto, la Rickenbacker 360-12 Fire-glo elettrica a 12 corde, che il titolare dell’azienda gli regalò in occasione del primo tour dei Beatles negli Stati Uniti. Fu amore a prima vista. Altra chitarra famosa di Harrison fu anche Rocky, una Fender Stratocaster Sonic Blue del ’62 dipinta con colori psichedelici utilizzando diverse vernici e, soprattutto, gli smalti per le unghie della moglie Patti Boyd.
George la usa per incidere Revolver e Sgt. Pepper.
Disegnato nel 1955 e presentato nel 1956, l’Höfner 500/1 violin bass è uno dei bassi più conosciuti al mondo per via di Paul McCartney, che lo scelse come suo strumento nel 1961. Ancora adesso è chiamato semplicemente Beatle Bass o Cavern Bass, per indicare in particolare il modello utilizzato da Paul durante il periodo dei concerti al Cavern Club di Liverpool. Paul McCartney lo avrebbe scelto per la sua forma simmetrica, che dava un look “meno stupido” quando doveva essere girato dai mancini (come lui), ma anche perché all’epoca costava meno di un terzo di un Fender.
Per molti Chuck Berry è stato il padre fondatore del rock ‘n’ roll. Fu il primo a essere inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1986. È stato fonte di ispirazione per tutti i gruppi venuti dopo di lui (anche per i Beatles) e il suo repertorio rappresenta la “Bibbia dei classici a sei corde”. Roll Over Beethoven, Thirty Days, You Can’t Catch Me, School Day, Johnny B. Goode, Rock and Roll Music… sono tutte canzoni che Chuck Berry ha composto e suonato imbracciando la sua inseparabile Gibson ES-335.
La chitarra più nota di Keith Richards è probabilmente la Micawber: un Fender Telecaster del ’52 acquistata nel 1971. Keith la usava sempre con l’accordatura in Sol e le diede il nome di “Micawber”, il personaggio ispirato al padre dell’autore (Charles Dickens) nel romanzo “David Copperfield”.
Durante la sua carriera Carlos Santana ha utilizzato moltissime chitarre diverse. Partiamo dalla mitica Gibson SG Special (meglio conosciuta come “diavoletto”) con pick up P90 che Carlos utilizzò sul palco di Woodstock. Successivamente passò alla Gibson SG Standard ma anche alla più classica Les Paul. L’album Borboletta del 1974 viene inciso con una Gibson L6 e nel 1976 inizia la sua collaborazione con Yamaha, usando un modello personalizzato della SG 2000.
Poi, a partire dal 1982, collabora con Paul Reed Smith e ne usa un suo modello personalizzato: la PRS Santana Io o, in alternativa, la PRS Santana II, che tutt’ora utilizza. La PRS gli ha anche dedicato di recente una linea di chitarre, le PRS Special Santana, ma anche un’edizione limitata con la grafica Abraxas (album del 1970) e il simbolo della pace disegnato in corrispondenza del dodicesimo tasto.
James Hetfield è stato uno dei “portavoce” della mitica Explorer a partire dalla metà degli anni ’80, anni in cui la particolare forma di questa Gibson divenne tratto distintivo dei Metallica (ma anche di Matthias Jabs degli Scorpions, per esempio) e dell’heavy metal in generale. Anche quando non ha usato un’Explorer, Hetfield ha sempre suonato chitarre ispirate ad essa, come l’ESP JK Snakebyte lanciata nel 2011, o un modello di liuteria fatto su misura per lui da Ken Lawrence.
Kurt Cobain – Fender Mustang
Kurt Cobain ha avuto sempre un rapporto di amore e odio con la propria chitarra. Forse è più noto per il numero di chitarre che a distrutto sul palco piuttosto che per le sue doti di virtuoso della chitarra. Ed è forse proprio per questo che la sua chitarra preferita fu la Fender Mustang: essendo molto più economica della “sorella maggiore” Fender Stratocaster, Kurt poteva permettersi il ricambio continuo dei manici rotti durante i concerti. Inoltre Kurt Cobain, leader dei Nirvana, amava la Mustang per la sua scala corta (61 centimetri), che si adattava bene alle sue mani piccole.
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