Clima, l’appello dei paesi dell’Europa meridionale: dobbiamo agire subito

Dopo un’estate nel corso della quale gli impatti del clima sono stati particolarmente duri, nove paesi europei hanno lanciato un nuovo appello.

“Occorre attuare concretamente l’Accordo di Parigi” e limitare la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 1,5 gradi centigradi, di qui alla fine del secolo, rispetto ai livelli pre industriali. “Oggi più che mai, è necessario per contrastare la crisi climatica e ambientale che si sta intensificando”. Ad affermarlo sono state le nazioni europee che affacciano sul Mediterraneo, che venerdì 17 settembre si sono riunite per il summit “Eu Med” ad Atene, in Grecia.

“Il clima impone pericoli comuni, e comune deve essere la risposta”

Il primo ministro della nazione ospitante, Kyriakos Mitsotakis, ha sottolineato in particolare l’impatto dei “devastanti incendi che hanno colpito la nostra nazione, l’Italia e Cipro, ma che non hanno risparmiato alcuna nazione del Mediterraneo. Al contempo, l’Europa settentrionale ha dovuto affrontare gravi inondazioni. Il pericolo è dunque comune, e comune deve essere la nostra risposta”.

Mario Draghi
Il Presidente del consiglio Mario Draghi © Sean Gallup/Getty Images)

A partecipare, oltre alla Grecia, sono stati Italia, Francia, Spagna, Cipro, Malta, Slovenia, Croazia e Portogallo. Al termine della riunione i capi di stato e di governo presenti hanno firmato una dichiarazione nella quale esortano ad impegnarsi affinché la prossima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop 26 che si terrà a Glasgow, possa portare “risultati ambiziosi”. I nove paesi che hanno partecipato al summit, inoltre, hanno riaffermato la volontà di azzerare le loro emissioni nette di CO2 entro il 2050.

Impegni dei nove paesi del Mediterraneo su incendi, biodiversità e foreste

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato che i mega-incendi dell’estate hanno rappresentato “l’elemento che ci sta consentendo di accelerare i nostri sforzi e affrontare i cambiamenti climatici”. Il suo omologo spagnolo Pedro Sanches ha invece insistito sulla necessità di “preparare i territori” al fine di limitare gli impatti del riscaldamento globale. Mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che occorre “rafforzare il meccanismo europeo di protezione civile”, basandosi su un sistema di “solidarietà”.

Le nove nazioni hanno infine promesso di rafforzare la loro collaborazione transfrontaliera per la tutela della biodiversità e la volontà di aumentare gli investimenti per la gestione delle foreste.

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