Medicina integrata: l’Oms invita a unire conoscenze antiche e innovazioni scientifiche

“Troppo spesso la medicina tradizionale è stigmatizzata e liquidata come non scientifica. Ma per milioni di persone è semplicemente medicina”. Il senso del II° Congresso mondiale di salute e medicina integrata appena conclusosi a Roma è tutto qui, in una frase del Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Ghebreyesusche, pronunciata durante il suo videomessaggio inaugurale.

“Troppo spesso la medicina tradizionale è stigmatizzata e liquidata come non scientifica. Ma per milioni di persone è semplicemente medicina”. Il senso del II° Congresso mondiale di salute e medicina integrata appena conclusosi a Roma è tutto qui, in una frase del Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Ghebreyesusche, pronunciata durante il suo videomessaggio inaugurale.

Con l’obiettivo di porre le basi per una sinergia ancora più efficace tra medicina “ufficiale” e “alternativa”, un pool di 850 esperti provenienti da oltre 60 paesi in rappresentanza di tutti i continenti (Asia, Africa, Australia, America Latina, Europa)  si è riunito dal 20 al 23 settembre all’Angelicum Congress Center, a pochi passi dai Fori Imperiali. 

Una tappa importante per la salute delle persone, organizzata in Italia dalla Fondazione Artoi per la Ricerca di terapie oncologiche integrate, in collaborazione con Iscmr (The international society for traditional, complementary and integrative medicine research) e la European society for integrative medicine

Otto temi cardine, dal long-Covid all’arteterapia

Il Congresso è stato l’occasione per fare il punto sul supporto che la medicina integrata può fornire in caso di infezione da Covid 19 e sul long-covid. Tra le tematiche trattate, l’efficacia clinica dell’ozono terapia medica nei pazienti affetti da Covid-19 o l’impiego dell’agopuntura e della medicina tradizionale cinese (Mtc) nei sintomi da long-covid.

Si è discusso dell’efficacia scientifica dei trattamenti olistici integrati, come lo yoga applicato allo stress, alla depressione, all’ansia, al burnout, al disturbo vocale della disfonia da tensione muscolare, all’Alzheimer; non sono mancati interventi sull’alimentazione e lo stile di vita come forma di prevenzione per alcune patologie, toccando temi come la dieta mediterranea, il green hospital food (cibo sostenibile negli ospedali) e con un focus sul digiuno. In una sessione plenaria, la pioniera dell’arteterapia nel mondo Iva Fattorini ha approfondito il legame tra arte, guarigione e oncologia.

Una parte rilevante del palinsesto è stata dedicata alle evidenze scientifiche legate all’utilizzo di estratti naturali per il trattamento complementare di malattie e altre problematiche di salute, dai postumi della chemioterapia alle fratture ossee, fino alla rinite allergica e agli stati febbrili. E poi sguardo al futuro, con le strategie di ricerca Cim, ovvero pratiche cliniche ricerca ed educazione, un trampolino di lancio per nuovi trattamenti e teorie scientifiche che portino miglioramenti alla qualità di vita dei pazienti affetti da glioblastoma, ansia, malattie cardiovascolari, artrosi, emicrania, ictus, burnout, disfunzione olfattiva, Parkinson.

medicina integrata alimentazione
L’approccio sostenibile al cibo negli ospedali è stato uno dei temi nel palinsesto © Getty Images

Infine, i due temi protagonisti della quattro giorni, ovvero le malattie pediatriche e le cure integrate oncologiche. Per la prima volta, infatti, è stata presentata la Società di pediatria integrata a cui faranno riferimento sedici paesi, tra Europa e America Latina e Asia. Inoltre, è stato presentato lo studio del professor Ernesto Burgio sull’aumento di patologie tumorali infantili e giovanili. 

Un focus sul cancro 

Può l’uso combinato di medicina convenzionale e sostanze naturali nella cura del cancro migliorare la qualità di vita di chi ha un tumore? La risposta è sì, secondo i medici e i professionisti che hanno partecipato al congresso. 

Tra i numerosi e importanti studi di carattere scientifico presentati all’Angelicum, spicca quello condotto dai medici e specialisti di Artoi su 60 pazienti affetti da glioblastoma, il tipo più comune e aggressivo di tumore al cervello con prognosi molto sfavorevole e alti tassi di recidiva. Lla somministrazione di curcumina e poliatina insieme alla tradizionale radioterapia con temozolomite ha permesso di raggiungere una sopravvivenza globale mediana del paziente da 14,6 a 41,6 mesi e un tasso di sopravvivenza a un anno del 65 per cento. 

Tra le altre metodologie di cura affrontate: ipertermia, cannabis, l’agopuntura nelle pazienti con carcinoma mammario, la pratica del nordic walking, la medicina mente-corpo per la riduzione degli effetti collaterali, l’omeopatia, le erbe medicinali, la medicina tradizionale cinese, il counseling, la mindfullness. 

L’impegno dell’Oms a sostegno della medicina integrata

Proprio mettere a fattor comune i risultati di studi di questa portata è una delle strade che l’Oms incoraggia, nel suo impegno “a sviluppare le basi scientifiche per sostenere l’uso sicuro ed efficace della medicina tradizionale in tutti i Paesi”, per dirla con le parole del Direttore generale. Un sostegno che non sorprende,  visto che nel 1976 l’organizzazione ha istituito il suo primo programma di medicina tradizionale, in un decennio in cui termini come “agopuntura” e “fitoterapia” in Occidente erano ancora appannaggio di una nicchia ristretta di professionisti e pazienti.

Poi però negli anni novanta i National institutes of health (Nih) inaugurarono negli Stati Uniti il primo Centro nazionale per la medicina complementare e alternativa, dicitura che divenne sinonimo anche in Europa di quelle che venivano chiamate medicine non convenzionali. Oggi, e a partire dai primi anni Duemila, si è andata sempre più diffondendo la definizione di medicina integrata, marcando così l’aspetto complementare delle medicine non convenzionali e il lavoro sinergico con le cosiddette “ufficiali”.  

Ma la strada è tutt’altro che in discesa e, come ha concluso Ghebreyesusche, servono grandi impegno e collaborazione mentre si lavora insieme per unire conoscenze antiche e scienza moderna nel perseguimento della salute per tutti.

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