
Il presidente Draghi e il ministro Speranza hanno anticipato il decreto in vigore dal 26 aprile. Ci saranno riaperture che riguarderanno scuole, ristoranti, cultura.
A Wuhan, in Cina, gli ospedali provvisori costruiti in tempi record per far fronte all’epidemia di coronavirus sono vuoti dopo che tutti i pazienti sono stati dimessi o trasferiti.
Tra i corridoi degli ospedali provvisori di Wuhan regna il silenzio, ma per la prima volta dall’inizio dell’epidemia di coronavirus è una bella notizia: tutti i pazienti sono stati dimessi o trasferiti in altre strutture.
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Sono stati costruiti in tempi record, uno addirittura in meno di dieci giorni, in un momento in cui forse non si riusciva nemmeno a immaginare un epilogo del genere. Per gestire l’elevato numero di contagi, più di 80mila in tutto il paese, sedici strutture temporanee erano state adibite ad ospedali e per settimane hanno curato i pazienti affetti dal virus Sars-Cov-2, responsabile della malattia Covid-19.
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The temporary hospital of Jianghan in Wuhan, capital of central China’s Hubei Province, which was converted from Wuhan International Conference and Exhibition Center, closed on Monday afternoon. #CombatCoronavirus #UnityIsStrength pic.twitter.com/OqaAH314rx
— CCTV (@CCTV) March 10, 2020
Questa misura ha permesso di aggiungere 13mila posti letto ai cinquemila già esistenti ed è stata di grande supporto al sistema sanitario cinese, permettendo di trattare oltre 12mila casi solo nella zona di Wuhan. A partire da questo momento, i nuovi pazienti verranno assegnati agli ospedali designati e solo in caso di emergenza, verranno riaperti quelli provvisori.
#LIVE Wuchang Module Hospital, set up in the Wuhan Hongshan Gymnasium, holds its closing ceremony on March 10, becoming the last to close in the city. The last batch of #COVID19 patients are all leaving the hospital. https://t.co/Yg5BvsiUkE
— The Paper 澎湃新闻 (@thepapercn) March 10, 2020
La decisione di chiudere queste strutture d’emergenza arriva lo stesso giorno in cui la Cina registra il numero più basso di contagi dall’inizio dell’epidemia: solo 19 nuovi casi.
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L’isolamento totale ha dato i suoi frutti e ora il paese si appresta a tornare lentamente alla normalità: alcune strutture – tra cui Disneyland e Ikea – hanno cominciato a riaprire e sta iniziando a circolare la notizia di un’imminente riapertura di alcune scuole.
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