
Secondo Gkf Eurisko “Expo è un esempio da seguire”. Non una ma due certificazioni, record mondiale di raccolta differenziata, linee guida per la progettazione sostenibile dei padiglioni e attività ecoculturali in atto ovunque.
Il video realizzato da Rai Expo per spiegare cos’è la Carta di Milano.
https://www.youtube.com/watch?v=vnxxcoK3jOQ
Sabato 7 febbraio si tiene presso l’Hangar Bicocca di Milano un confronto su alcuni nodi cruciali della sfida alimentare globale dei prossimi anni. Un dibattito che dovrebbe culminare con un documento, la Carta di Milano, una sorta di Protocollo di Kyoto dedicato al cibo. L’eredità, nero su bianco, dell’esposizione universale.
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Secondo Gkf Eurisko “Expo è un esempio da seguire”. Non una ma due certificazioni, record mondiale di raccolta differenziata, linee guida per la progettazione sostenibile dei padiglioni e attività ecoculturali in atto ovunque.
A un mese dalla chiusura di Expo, annunciata la destinazione del padiglione Coca Cola, che tornerà a seconda vita come promesso. Gratuitamente e a disposizione degli appassionati di basket.
Chiusi i cancelli dell’Esposizione, ora alcuni dei padiglioni in legno certificato Pefc avranno una seconda vita.
Dopo la Carta di Milano, a Expo Milano 2015 nasce il manifesto sull’agricoltura biologica: la Carta del Bio. Per nutrire il pianeta e proteggere la terra.
L’agricoltura biologica in Perù, che rispetta la terra e chi la coltiva, ha permesso ai contadini peruviani di uscire dalla povertà e dal narcotraffico.
Concluso uno degli appuntamenti più importanti di Expo nella Giornata mondiale dell’alimentazione. Mattarella: “Nutrire il pianeta è la sfida epocale che abbiamo di fronte”.
L’edizione del 2015 è dedicata alla protezione sociale per enfatizzarne l’importanza nel combattere la povertà rurale e nell’assicurare l’accesso al cibo.
Un sito espositivo unico, in un Paese crocevia tra Europa ed Asia. Da Astana partirà la transizione energetica del Kazakistan.
Dal 15 ottobre Milano ospita una mostra fotografica molto particolare: una selezione di venti scatti di Peter Caton rappresentativi di come sia possibile coltivare (e mangiare) cibo senza inquinare.