Expo 2015

Expo 2015. La seconda vita dei padiglioni in legno

Chiusi i cancelli dell’Esposizione, ora alcuni dei padiglioni in legno certificato Pefc avranno una seconda vita.

Expo Milano 2015 è stata più sostenibile grazie anche alla grande quantità di legno utilizzato per la costruzione di alcuni padiglioni e degli spazi interni all’Esposizione. Ben 31.810 metri cubi, per la precisione, tutti certificati Pefc e quindi provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile secondo lo standard di certificazione forestale più diffuso al mondo.

 

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Il Decumano a Expo 2015.

 

E ora che i cancelli dell’Esposizione universale sono stati chiusi e dopo aver accolto 21 milioni di visitatori, molti dei padiglioni saranno destinati ad altri usi, umanitari, ludici, artistici.  “Usare il legno si è rivelata una scelta molto intelligente e coerente con il tema dell’Esposizione”, ha dichiarato Gloria Zavatta, responsabile sostenibilità di Expo 2015. “Con orgoglio possiamo affermare che proprio grazie all’uso di così tanto legno e legno certificato, Expo Milano 2015 può essere considerato un buon esempio di sostenibilità e, soprattutto, un momento di condivisione e di diffusione di buone pratiche applicabili nel resto del mondo”.

 

Ecco allora che il Teatro Slow Food, realizzato con 320 metri cubi di abete rosso, sarà destinato ad orti urbani, alle scuole e alle realtà del circuito dell’Ong. Diverso il destino del padiglione Save the Children, che finirà in Somalia contribuendo alla costruzione di un ospedale pediatrico in legno di abete bianco proveniente dal Friuli Venezia Giulia, mentre il legno lamellare di abete rosso del Principato di Monaco prenderà la via del Burkina Faso dove diventerà la sede operativa della Croce Rossa locale.

 

Altra sorte per il padiglione Coca Cola che, come annunciato fin dal principio, si trasformerà in campo da basket restando alla città di Milano. Sorte analoga toccherà al Children Park che dovrebbe rimanere in città e diventare un parco dedicato ai più piccoli.  La Fattoria Globale 2.0, ovvero il padiglione in abete rosso certificato veneto e trentino degli agronomi mondiali (Waa), verrà trasformato in campus internazionale degli agronomi per la sostenibilità all’interno dell’area Expo. La struttura di 2.000 metri cubi di legno di abete rosso e larice del padiglione francese avrà una fine quasi romantica, perché sarà ricollocato in patria vicino alle foreste certificate in cui sono stati tagliati gli alberi.  Cile e Malesia, invece, saranno smontati e torneranno in patria.

 

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“Il risultato finale di Expo 2015 è sicuramente positivo per chi cerca di aumentare il livello di sostenibilità ambientale della filiera bosco-legno, italiana e internazionale”,  “Il legno è la materia prima che ha permesso all’evento di ridurre l’emissione di gas serra, grazie alla possibilità di riusare, riciclare e ristrutturare la quasi totalità degli elementi dei padiglioni realizzati in legno”, ha ha sottolineato Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia. Expo continuerà a vivere dopo il 31 ottobre 2015, non solo attraverso la memoria di chi c’è stato, ma anche attraverso il legno impiegato per costruirlo.

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