
Dietro la direttiva “case green”, che prevede l’efficientamento energetico degli edifici, ci sarebbe la lobby del gas, secondo le associazioni.
Ennesimo record del Paese centroamericano, che registra la più alta produzione di energia da fonti rinnovabili da 30 anni a questa parte.
Record superato. Se nel 2015 la Costa Rica si è alimentata per 299 giorni solo con energia proveniente da fonti rinnovabili, e nel 2016 per 271, quest’anno ha raggiunto un nuovo primato con sei settimane di anticipo: 300 giorni.
Lo ha reso noto il Centro Nacional de Control de Energía e l’Instituto costarricense de electricidad (Ice), ente pubblico che gestisce la rete nazionale, che spiega come sia dal 1mo maggio scorso che nel Paese non viene impiegata una goccia di carburante per la produzione di energia.
L’anno particolarmente fortunato ha visto battere tutti i record, tanto che la produzione da rinnovabili è la più alta mai registrata dal 1987. Finora il mix energetico della Costa Rica è composto dal 78,26 per cento da idroelettrico. Segue l’eolico col 10,29 per cento, il geotermico (10,23 per cento), il solare e le biomasse (0,84 per cento). Il restante 0,38 per cento è venuto, all’inizio dell’anno, da impianti termoelettrici alimentati da combustibili fossili, che sono rimasti inutilizzati appunto per 300 giorni.
Da anni il Paese centroamericano produce la maggior parte della propria energia utilizzando l’acqua, ovvero l’idroelettrico, come fonte energetica. Ma quest’anno pare che sia l’eolico ad avere avuto la crescita maggiore, con una produzione di 1.014,82 GWh, proveniente da 16 centrali eoliche.
La Costa Rica è forse uno dei Paesi maggiormente impegnati nella decarbonizzazione dell’economia, tanto da avere come obiettivo quello di diventare carbon neutral entro il 2021. Da sottolineare comunque che la capacità installata nel Paese è di “soloi” 3,1 GW. Se paragonata all’Italia, che ha una potenza installata lorda di 117 GW, è evidente come il divario sia enorme tra i due sistemi energetici. E di conseguenza come il traguardo del 100 per cento di produzione da fonte rinnovabile sia stato più semplice da raggiungere. Resta il fatto che un piccolo Stato del Centro America continui ad essere un esempio di come la transizione energetica non sia solo utopia.
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