Cycling strategy, cosa prevede la risoluzione europea per la mobilità attiva

Raddoppiare i chilometri pedalabili entro il 2030 e sostenere il settore della bicicletta con politiche industriali. Cos’è e perché è importante la Cycling strategy approvata dal Parlamento europeo.

  • Approvata dal Parlamento Europeo la Cycling Strategy per dare impulso alla mobilità sostenibile con investimenti e politiche mirate
  • Previsto il raddoppiamento del numero di chilometri pedalabili in Europa entro il 2030
  • Il piano di sviluppo in 18 punti riguarda i vari settori del sistema ciclistico, dallo sport alle infrastrutture, passando per il taglio dell’iva su vendita, noleggio e riparazione delle bici

Cycling strategy è il nome della risoluzione approvata dal Parlamento europeo che segna un passo storico nel mondo della mobilità sostenibile. Con questa risoluzione infatti si chiede agli stati membri di raddoppiare il numero dei chilometri pedalabili entro il 2030 e di sostenere il settore delle due ruote con politiche industriali mirate. Un invito quindi a investire di più sulla bicicletta, da considerare sempre più a tutti gli effetti un mezzo di trasporto quotidiano al pari dell’auto o del trasporto pubblico, assegnandole un ruolo che non sia solo quello sportivo o del tempo libero.

Cycling strategy, un piano in 18 punti

La strategia per dare impulso alla mobilità attiva è complessa e si articola in 18 punti che riguardano i vari ambiti del sistema ciclistico, tra loro connessi. Si parla quindi di turismo, sport, salute ma anche di produzione industriale e vendita di un settore che risulta in crescita. I numeri registrati nell’ultimo anno  parlano infatti di tredici milioni e mezzo di pezzi (dati Eurostat), l’undici per cento in più dello scorso anno. In particolare il Parlamento sottolinea l’importanza di sostenere il “Made in Europe”.

Una delle richieste è quella di ridurre le aliquote iva sulla vendita, sul noleggio e sulla riparazione delle biciclette, sia elettriche che tradizionali. Attualmente la misura è stata adottata solo in Portogallo che, da gennaio, ha tagliato la tassa portandola dal 23 per cento al sei per cento.

Inoltre si parla di realizzazione di infrastrutture che rendano più sicuri gli spostamenti urbani e vadano a connettere i centri con le zone suburbane. In questo senso va anche favorita l’intermodalità, ovvero la possibilità di combinare l’uso della bici con altri mezzi come i treni, dove il trasporto dev’essere agevolato per esempio creando spazi idonei sulle carrozze o allestendo parcheggi confortevoli e sicuri presso le stazioni. Sempre nelle città, per incentivare l’uso della bici, vanno aumentati i punti ricarica delle e-bike. Infine va accelerato lo sviluppo di EuroVelo, la rete di itinerari che unisce l’Europa che rappresenta il più grande sistema di ciclovie al mondo e che quest’anno compie 25 anni.

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