Il Portogallo, primo paese in Europa, taglia l’Iva sulle biciclette

Il Portogallo applica la direttiva dell’Ue che consente il taglio dell’Iva sull’acquisto delle bici. Una misura per promuovere la mobilità attiva.

Il Portogallo è il primo paese in Europa a ridurre l’Iva sulla vendite di biciclette, con l’obiettivo di dare un forte impulso alla mobilità attiva e ridurre le emissioni di CO2. Per la serie: spendi di meno, pedali di più. Così a partire dal primo gennaio 2023 i consumatori possono acquistare i mezzi con l’Iva ridotta dal 23 al 6 per cento. Basta fare due conti per capire che il potenziale risparmio è decisamente interessante. Per esempio, per l’acquisto di una e-bike – ipotizzando un prezzo di 2mila euro – si risparmierebbero quasi 300 euro.

La direttiva Ue sul taglio dell’Iva

L’iniziativa arriva un anno dopo che il consiglio dell’Unione europea ha approvato la legislazione che consente agli stati membri di applicare aliquote iva ridotte sulla fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette, comprese le e-bike.

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La direttiva europea vuole dare impulso alla mobilità sostenibile e alla riduzione di CO2 © paola piacentini

In Portogallo l’emendamento al bilancio statale 2023 è stato giustificato con l’obiettivo fissato nella strategia nazionale per la mobilità ciclistica, che punta a far crescere l’uso della bici del 4 per cento entro il 2025 e del 10 per cento entro il 2030. Nel testo leggiamo: “Tale ambizione, essenziale per la tutela dell’ambiente, la riduzione del consumo di combustibili fossili, la salute e l’economia delle persone e la qualità della vita nelle città e nei dintorni, richiede naturalmente misure che stimolino il cambio di paradigma dall’auto alla bicicletta”.
L’adozione di questa misura è un grande successo di advocacy per le organizzazioni impegnate per la mobilità attiva che si sono unite all’associazione dell’industria della bicicletta per chiedere un cambio di passo. In particolare il provvedimento rende più accessibili le biciclette a pedalata assistita e le cargo bike, che hanno un alto potenziale come alternativa all’auto per gli spostamenti quotidiani. Il Portogallo raggiunge quindi un bel traguardo che può far scuola nel resto del continente.

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