Ekrem Imamoglu è in carcere per accuse che in molti in Turchia hanno definito politiche. È uno dei principali oppositori del presidente Recep Erdoğan.
- L’ex sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è stato arrestato nel marzo scorso.
- Imamoglu è uno dei principali oppositori del presidente Erdoğan e vuole candidarsi alle presidenziali del 2028.
- Ora è arrivata una prima condanna, ma il processo sulle accuse più gravi è ancora in corso.
L’ex sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere. Imamoglu è uno dei principali oppositori del presidente Recep Erdoğan e si trova in carcere dallo scorso marzo con accuse di corruzione e favoreggiamento del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che nel frattempo si è sciolto. Il processo è ancora in corso e la condanna riguarda invece le minacce a pubblico ufficiale, dopo che aveva accusato il procuratore capo di Istanbul, Akin Gurlek, di voler reprimere le opposizioni.
L’arresto di Imamoglu aveva causato profondo sdegno in Turchia e nel resto del mondo e aveva ricevuto numerose accuse di essere motivato politicamente. Nel corso degli anni Recep Erdoğan ha dato un’impronta sempre più autoritaria alla sua presidenza, imbavagliando dissidenti e opposizioni.
L’arresto di Imamoglu
Ekrem Imamoglu fino allo scorso marzo era sindaco di Istanbul, al suo secondo mandato. Esponente di spicco del Partito repubblicano del popolo (Chp) e considerato uno dei principali oppositori del presidente autoritario Recep Erdoğan, aveva espresso la volontà di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2028, grazie anche a un sostegno crescente.
Il 19 marzo è stato arrestato insieme a un centinaio di altre persone, compresi alcuni suoi collaboratori, colleghi e giornalisti, nell’ambito di un’operazione condotta dalla polizia su ordine della procura della metropoli turca. Imamoglu è stato accusato di truffa alla turbativa d’asta, corruzione e favoreggiamento del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che negli ultimi mesi nel frattempo ha rinunciato alla lotta armata e si è sciolto.
L’arresto di Imamoglu è apparso motivato da ragioni politiche e ha causato profonde proteste e manifestazioni in Turchia e non solo. Nel corso degli anni il presidente Erdoğan ha fatto arrestare migliaia di dissidenti e oppositori politici, andando a colpire anche organi di stampa indipendenti.
A rischio le presidenziali 2028
Nel gennaio scorso Ekrem Imamoglu, che oggi si trova in carcere ed è tuttora sotto processo e ha definito la procedura nei suoi confronti come “illegale”, aveva accusato il procuratore capo di Istanbul, Akin Gurlek, di perseguire i membri delle opposizioni e di agire in un modo connotato politicamente. Ora è arrivata una condanna a un anno e otto mesi per quelle affermazioni.
Il procuratore aveva chiesto una condanna superiore a sette anni, che lo avrebbe estromesso dai pubblici uffici dal momento che questo avviene in caso di condanne superiori ai due anni. La pena che gli è stata comminata è invece inferiore, ma le pronunce sulle accuse più gravi nel suo processo devono ancora arrivare. Il rischio è che Imamoglu possa essere estromesso dalla presidenziali del 2028.
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