
Dal 5 all’11 giugno Torino ospita Cinemambiente, il festival del cinema ambientale. Tra i temi affrontati c’è anche l’inquinamento da plastica.
Dal 5 all’11 giugno Torino ospita Cinemambiente, il festival del cinema ambientale. Tra i temi affrontati c’è anche l’inquinamento da plastica.
Cinemambiente compie 26 anni. Il festival di cinema ambientale si conferma come punto di riferimento nella divulgazione cinematografica, indagando il rapporto tra uomo e natura. Anche quest’anno, Cinemambiente porterà una ricca selezione di film e documentari sul grande schermo del Cinema Massimo di Torino, dal 5 all’11 giugno, mentre tutta una serie di incontri e iniziative collaterali animeranno altre parti del capoluogo piemontese.
Come l’anno scorso, anche questa volta Cinemambiente si inaugura nella data-simbolo del 5 giugno: con la campagna #BeatPlasticPollution, la Giornata mondiale dell’ambiente 2023 riporta l’attenzione su una delle più pericolose minacce incombenti sul pianeta. L’inquinamento da plastica è una bomba ecologica di cui siamo sempre più consapevoli e che potremmo contrastare con gli strumenti scientifici e tecnologici oggi a nostra disposizione. Invece, stiamo facendo troppo poco e troppo lentamente per riuscire a disinnescarla.
Una dicotomia che nell’ultimo anno è diventata pervasiva: l’opinione pubblica è sempre più attenta ai temi ecologici, continuano a fiorire ovunque manifestazioni green, si moltiplicano le iniziative (e anche le proteste) ambientaliste, mentre la situazione del Pianeta è sempre più preoccupante.
Per questo motivo, la prossima edizione di Cinemambiente sarà poco celebrativa e molto concentrata sui contenuti, proprio per riflettere il (e far riflettere sul) dualismo tra consapevolezza e allarme. Perché la cifra distintiva del festival rimane quella di guardare lontano, individuando fenomeni (e magari soluzioni) ancora poco conosciuti. Qualche esempio? Dal tema delle superpotenze mondiali impegnate, in vista della crisi idrica del 2030, ad accaparrarsi riserve d’acqua e terreni fertili di altri paesi, alle nuove attività di estrazione mineraria nelle profondità degli oceani, alla pseudo-transizione ecologica di alcune multinazionali dell’energia.
Ma ora diamo uno sguardo alla programmazione. Sono oltre 80 i titoli di quest’anno, suddivisi in lungometraggi e cortometraggi internazionali, entrambi in concorso, e nelle due sezioni non competitive made in Italy e Panorama, integrate da un notevole numero di eventi speciali. Quest’edizione anticipa, inoltre, una retrospettiva organizzata con il Museo nazionale del Cinema, dedicata a George Ovashvili, l’autore georgiano del pluripremiato Corn Island, che sarà nella giuria del festival. Tra i premi figura il premio Stella della Mole green, assegnato al regista russo Victor Kossakovsky, che sarà ospite del Festival anche per una masterclass.
Sul versante attoriale, il premio Ciak verde, riconoscimento attribuito a un personaggio dello spettacolo impegnato nella difesa dell’ambiente, va ad Andrea Pennacchi, magistrale interprete del distopico Pluto. Il premio letterario Le Ghiande di Cinemambiente, attribuito allo scrittore Claudio Morandini, si presenta con la rinnovata aspirazione di porsi come un riconoscimento sempre più significativo in un panorama editoriale in cui il tema ambientale è in grande crescita.
Infine, le collaborazioni con il territorio, a cominciare da quelle con le istituzioni: con il comune, per promuovere la visione di un mondo e di una Torino a 3 zeri (0 povertà, 0 disoccupazione e 0 emissioni), insieme con l’economista e premio Nobel della pace Muhammad Yunus; con la regione Piemonte e l’Arpa per presentare la relazione annuale sullo stato dell’ambiente, con l’arma dei carabinieri per il villaggio della biodiversità che sarà “costruito” vicino al Cinema Massimo, con l’Università di Torino con la quale verrà organizzata una nuova mostra al cortile del Rettorato, dedicata all’artista ambientale e regista Anne de Carbuccia; con Casacomune, infine, verrà approfondito in un dibattito con il teologo Leonardo Boff, Carlo Petrini e don Luigi Ciotti, il tema della conversione ecologica. Non a caso, sarà il film The letter, ispirato all’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco a inaugurare la 26ma edizione.
Il programma completo è visibile al sito www.festivalcinemambiente.it
Nell’ambito della formazione, uno spazio viene riservato al progetto NextJournalist 2023, promosso da LifeGate – mediapartner del festival – con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, con cui 230 scuole superiori statali e paritarie piemontesi sono state invitate a cimentarsi nella creazione di nuovi contenuti editoriali multimediali, producendo audio, podcast e video sul tema dei “Protettori della Terra”. L’elaborato vincitore è risultato We want happy days, del liceo Germana Erba di Torino, i cui studenti sono stati coinvolti in un seminario di formazione per content creator sui temi della sostenibilità e della comunicazione ambientale. Il percorso formativo di NextJournalist 2023 sarà presentato in uno specifico incontro (martedì 6 giugno, ore 17, Cinema Massimo – Sala Soldati) e il team di studenti selezionato avrà, in parallelo, la possibilità di cimentarsi sul campo in qualità di reporter al fianco della redazione di LifeGate per la copertura mediatica del festival.
Il 6 giugno c’è stata la conferenza stampa finale del progetto NextJournalist durante la 26esima edizione di Cinemambiente.
NextJournalist è rivolto agli studenti piemontesi. I selezionati partecipereranno a un seminario per content creators e a Cinemambiente Torino.
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