dal 3 Novembre al 5 Novembre
Gioia dei Marsi
Rewilding Apennines
Convegno

Ripristinare dinamiche ecologiche ormai inceppate, riannodare, grazie alla reintroduzione di animali e piante, i fili delle reti trofiche recisi dall’uomo. Non un ritorno al passato, ma la ricerca di un nuovo eccitante futuro, permettendo ai meccanismi naturali di rimettersi in moto e agli ecosistemi di intraprendere la propria strada, questa è la missione del rewilding.

Cosa fa il rewilding

“Al contrario della habitat restoration, il cui obiettivo è quello di ricostruire e ripristinare gli ecosistemi danneggiati, con una gestione attiva da parte dell’uomo, nel rewilding si cerca invece di lasciar fare alla natura – spiega Piero Visconti, consigliere e supervisore scientifico di Rewilding Apennines. – L’obiettivo finale non è quindi chiaro ed evidente, non sappiamo con precisione dove arriveremo. Una volta che i processi naturali prendono il sopravvento su quelli antropici, si potrebbero ottenere ecosistemi del tutto nuovi, che si autoregolano e si autogestiscono, non necessariamente uguali a quelli cui siamo abituati”.

Paesaggio naturale © Bruno D’Amicis

Il rewilding, mentre ci troviamo a fronteggiare la sesta estinzione di massa della storia del pianeta e il tasso di estinzione di specie animali e vegetali viaggia a ritmi allarmanti, ci offre dunque una speranza. La speranza di un mondo più selvatico e auto-determinato, in cui le persone avranno maggiori possibilità di entrare in contatto con la natura e di godere della presenza della fauna selvatica.

Grazie al rewilding le persone hanno maggiori possibilità di entrare in contatto con la natura e la fauna selvatica. © Bruno D’Amicis

Il seminario organizzato da Rewilding Apennines

Proprio a questo tema è dedicato il seminario “Rewilding in Italia. Stato dell’arte e prospettive future“, organizzato da Rewilding Apennines, associazione che collabora con i componenti italiani dell’European Rewilding Network per promuovere questo movimento nel nostro Paese.

Rewilding Apennines è nata nel 2013, anche grazie all’intuizione di Bruno D’Amicis, fotografo naturalista e vice presidente dell’associazione. “L’idea era quella di lavorare nelle aree marginali rispetto a parchi nazionali o alle riserve già esistenti sul territorio appenninico, per andare a esportare questa idea di opportunità offerta dal ritorno della fauna selvatica, anche in aree al di fuori delle zone più note e frequentate dai turisti e che hanno meno benefici economici. Da subito abbiamo pertanto portato avanti questa idea triplice di rewilding, ovvero: conservazione della natura, opportunità economiche e comunicazione per veicolare al grande pubblico queste tematiche”.

L’evento, il primo nel suo genere organizzato in Italia, si svolgerà dal 3 al 5 novembre a Gioia dei Marsi (AQ) e le iscrizioni sono aperte fino al 27 ottobre. Il seminario è suddiviso in quattro sessioni e affronterà numerosi aspetti di grande interesse e attualità, tra cui l’iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors, volta a favorire l’espansione dell’orso bruno marsicano attraverso corridoi ecologici, i temi della coesistenza uomo-fauna, e un focus sulle reintroduzioni e tutela di determinate specie e habitat.

L’iniziativa è rivolta a studenti e dottorandi, a tutte le figure professionali che si occupano delle molteplici sfaccettature delle scienze ambientali e naturali, dai biologi, agli ingegneri ambientali, alle guide escursionistiche, fino ai “semplici” appassionati di natura.

Perché un convegno

A dieci anni dalla sua fondazione Rewilding Apennines, riporta l’organizzazione sul proprio sito, “ha deciso di dedicare tre giorni alle iniziative rewilding realizzate in Italia e di rafforzare la rete che unisce tutti coloro i quali si occupano di fauna, ripristino degli ecosistemi e coesistenza, con un occhio particolarmente attento alle iniziative future”.

Fiori selvatici © Bruno D’Amicis

Tra gli obiettivi dell’evento, ha affermato Piero Visconti, c’è anche quello di “ispirare analoghe iniziative in altre regioni italiane”, contribuendo così alla diffusione del rewilding sul territorio nazionale.

A novembre, nel cuore della Marsica, storica e preziosa roccaforte di orsi marsicani e lupi, alcuni dei più grandi esperti di fauna e conservazione, provenienti da aree protette, organizzazioni no profit, fondazioni ed enti di ricerca, si riuniranno per discutere di quanto è stato fatto in questo decennio e di quello che sarà fatto per far tornare di nuovo l’Europa, e l’Italia, un posto selvaggio, e infondere nuova speranza.

C’è tempo per iscriversi fino al 27 ottobre!