Fiab lancia il sondaggio nazionale “In bici al lavoro: come e perché”

Il sondaggio è un’importante opportunità per mappare le abitudini, le criticità, le possibilità di chi usa la bici negli spostamenti quotidiani.

Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) come portavoce di tutti i ciclisti italiani. Per questo lancia il sondaggio “In bici al lavoro: come e perché”, per rilevare le abitudini di chi si sposta da casa al luogo di lavoro o di studio e per conoscere meglio le loro esigenze e le problematiche da affrontare. Si potrà fare così una fotografia attuale di quel mondo che si sposta su due ruote, per gli spostamenti quotidiani.

 

Un modo per chi usa la bicicletta di far sentire la propria voce che Fiab si impegna a rappresentare. I risultati saranno presentati dall’associazione al Convegno Internazionale Velo-City 2015 in programma a Nantes in Francia dal 2 al 5 giugno, evento di risonanza mondiale per quanto riguarda il ciclismo urbano e le politiche legate alla mobilità ciclabile organizzato dalla Federazione Europea dei Ciclisti (Ecf).

 

Bicycle commuter

 

Il sondaggio disponibile all’indirizzo www.fiab-onlus.it/bicilavoro non impiega più di 5 minuti e permette di descrivere il percorso, quanti chilometri si percorrono, che tipo di bicicletta usiamo, se ci sono posteggi e (soprattutto) se qualcuno ha mai subito un furto mentre era al lavoro o a scuola. Ma si potrà far conoscere anche la presenza o meno di piste ciclabili, di percorsi più o meno pericolosi, della disponibilità di mezzi pubblici.

 

“La mobilità casa-lavoro ha un fortissimo impatto sulla viabilità, e rappresenta un momento critico per il sistema dei trasporti di ogni città, sia per quanto riguarda i livelli di congestione del traffico sia in relazione all’inquinamento acustico e ambientale”, spiega in una nota l’associazione.

 

“In questo contesto, e in concomitanza con la sua partecipazione al progetto europeo Bike2Work – che nel biennio 2015-2016 coinvolgerà più di 15.000 dipendenti di 35 enti e istituzioni –  Fiab si appoggia sulla sua esperienza nella rilevazione e nell’analisi di dati relativi alla mobilità ciclistica e promuove la prima indagine su larga scala condotta in Italia sul tema degli spostamenti casa-lavoro sulle due ruote”.

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