Dal fotovoltaico su tetto potremmo produrre il 25% dell’elettricità europea

Nuovo studio calcola che un quarto del fabbisogno di elettricità dell’Europa potrebbe essere coperto dal fotovoltaico su tetto. L’Italia tra i paesi col maggiore potenziale.

L’Europa potrebbe produrre quasi un quarto dell’elettricità con il solo fotovoltaico su tetto. A rivelarlo un recente studio pubblicato su Renewable and sustainable energy review intitolato “A high-resolution geospatial assessment of the rooftop solar photovoltaic potential in the European Union”. Al di là del titolo insolitamente lungo, l’analisi tenta di calcolare qual è il reale potenziale del fotovoltaico su tetto in Europa, utilizzando i dati geospaziali, quelli catastali e correlandoli grazie al machine learning (apprendimento automatico) e fornendo una valutazione affidabile della potenziale produzione di elettricità da fotovoltaico, con una risoluzione spaziale di soli 100 metri.

fotovoltaico su tetto
I ricercatori hanno infatti valutato che i tetti dell’Ue potrebbero potenzialmente produrre 680 TWh di elettricità solare, ovvero il 25% dei consumi elettrici attuali © Justin Sullivan/Getty

Quanto può produrre ancora il fotovoltaico su tetto

Le potenzialità, secondo lo studio, sono decisamente elevate. I ricercatori hanno infatti valutato che i tetti dell’Ue potrebbero potenzialmente produrre 680 TWh di elettricità solare ogni anno (che rappresentano il 24,4 per cento del consumo attuale di elettricità), due terzi dei quali a un costo inferiore alle attuali tariffe residenziali.

“La nuova direttiva dell’Ue ha fissato la quota di rinnovabili al 32 per cento nel consumo finale lordo di energia, entro il 2030”, scrivono i ricercatori. “Per raggiungere questo obiettivo, l’Ue deve aumentare il suo utilizzo di energie rinnovabili nel settore dell’energia elettrica di un importo molto più elevato [rispetto ad ora] e una parte significativa di questa quota può venire dagli impianti solari”.

Secondo le più recenti analisi pubblicate da Bloomberg e alle quali fa riferimento anche lo studio, si calcola che l’aumento della domanda di elettricità in Europa entro il 2030 srà relativamente lieve (da 3.454 TWh nel 2017 a 3.566 TWh nel 2030). Per rispettare gli obiettivi energetici che puntano sulla transizione e decarbonizzazione del settore, il contributo delle rinnovabili al settore energetico dovrà comunque aumentare almeno del 65 per cento, con il quello solare che dovrà raggiungere i 440 Twh/anno. Questo significa dare spazio a milioni di nuovi impianti fotovoltaici sui tetti europei.

fotovoltaico su tetto
Il contributo delle rinnovabili al settore energetico dovrà aumentare almeno del 65 per cento © Pixabay

I paesi con le maggiori potenzialità per il fotovoltaico su tetto

Da una parte abbiamo paesi come Germania, Francia, Italia e Spagna nei quali il potenziale economico è il più elevato. Ciò significa che già oggi, grazie anche al crollo dei costi degli impianti fotovoltaici, i prezzi dell’elettricità prodotta da fotovoltaico sono più economici del 49 per cento per la Germania, del 44 per cento per la Spagna, del 42 per cento per l’Italia e del 23 per la Francia (calcolando il prezzo del kWh a 30,5, 23,0, 21,3 e 16,9 centesimi di euro rispettivamente).

L’analisi evidenzia invece le grosse difficoltà che ancora sussistono nei paesi dell’Europa orientale, non certo per la scarsa radiazione solare, piuttosto per la mancanza di veri investimenti finanziari nel comparto, oltre ai prezzi al dettaglio dell’energia. Se prendiamo come esempio la Polonia, paese che produce ancora l’80 per cento della propria elettricità col carbone, si nota come la quota di rinnovabili sia oggi solo al 10,9 per cento. C’è però una timida apertura: poche settimane fa il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha annunciato che il paese triplicherà le sue capacità fotovoltaiche a 1,5 gigawatt. “Siamo certi che l’implementazione di una risorsa altrimenti inutilizzata, lo spazio sui tetti degli immobili per produrre elettricità, possa aiutare le aziende a contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale e a risparmiare denaro nel lungo periodo”, ha commentato la notizia Rafal Rzeszotarski, direttore generale della Sun Investment Group, gruppo con base in Polonia. Segnale che anche nei paesi che funzionano ancora a carbone, l’energia solare può ancora far breccia.

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