Massachusetts, dalle ceneri di una centrale a carbone nasce una centrale fotovoltaica

L’ex centrale a carbone di Mount Tom, tra gli impianti più inquinanti del New England, diventerà un parco solare fotovoltaico.

La centrale elettrica di Mount Tom a Holyoke, nel Massachusetts (Stati Uniti), sta passando dal carbone al solare. Il proprietario dell’impianto, la società francese Engie, ha chiuso la centrale a carbone nel 2014 perché non più redditizia e al suo posto sta realizzando una centrale fotovoltaica da 5,76 megawatt, sufficiente per garantire energia elettrica rinnovabile a mille abitazioni.

Centrale a carbone Mountain Tom. Photo Credits: Don Treeger. The Republican Photo Desk
Centrale a carbone Mountain Tom. Photo Credits: Don Treeger. The Republican Photo Desk

Una vittoria arrivata dopo 50 anni di inquinamento

La centrale a carbone di Mount Tom ha cominciato la sua attività nel 1960 e, nel corso degli anni, è stata continuamente associata alla cattiva qualità dell’aria nella zona di Holyoke, tanto da guadagnarsi un posto nella poco invidiabile “sporca dozzina”, la lista dei peggiori inquinatori del New England stilata da Toxics Action Center, un’organizzazione locale che si batte per il diritto alla sostenibilità delle comunità locali.

“Una vittoria arrivata dopo più di cinquant’anni spesi a inalare fuliggine e a far fatica a respirare. Abbiamo passato più di cinque anni a organizzare la chiusura e la rinascita della centrale a carbone di Mount Tom”, ha detto Claire BW Miller del Toxics Action Center.

Cittadini del Massachusetts che protestano a favore delle rinnovabili. Fonte: Toxics Action Center
Cittadini del Massachusetts che protestano a favore delle rinnovabili. Fonte: Toxics Action Center

Un impianto solare realizzato grazie al supporto della comunità locale

L’impianto solare di Mount Tom, costato circa 10 milioni di dollari, entrerà in funzione a gennaio 2017 e con i suoi 17mila pannelli fotovoltaici su 9 ettari sarà uno dei più grandi impianti dello stato del Massachusetts.

Con l’anno nuovo, LLC – una controllata di Engie Nord America – inizierà a vendere energia rinnovabile alla locale utility di proprietà del Comune, la Holyoke Gas & Electric, grazie a un accordo ventennale. Una volta entrato in funzione l’impianto la società distributrice, che fornisce energia a 18mila famiglie, potrà contare su un mix energetico formato per il 75 per cento da energia rinnovabile.

“La mia amministrazione apprezza gli sforzi che tutte le parti coinvolte hanno compiuto nel realizzare quello che, alla fine di quest’anno, sarà il più grande Community Solar Project in Massachusetts”, ha detto il sindaco della cittadina, Alex Morse. “È un magnifico passo in avanti verso la riqualificazione dell’ex impianto di Mount Tom, conforme a quelle che erano state le indicazioni di uno studio sulle possibilità di riconversione del sito a cui la comunità di Holyoke aveva dato il suo rilevante contributo”.

Le società energetiche sempre più aperte alle rinnovabili

Il tema delle rinnovabili non è più un tema cavalcato solo delle organizzazioni ambientaliste o da cittadini particolarmente sensibili ai temi green. Il mondo dell’energia sta attraversando un cambiamento strutturale: la produzione di energia da grandi centrali elettriche alimentate a fonti fossili è in forte calo mentre quella da rinnovabile è in crescita.

Isabelle Kocher , amministratore delegato di Engie. Photo Credits: Abdullah Coskun/Anadolu Agency/Getty Images
Isabelle Kocher , amministratore delegato di Engie. Photo Credits: Abdullah Coskun/Anadolu Agency/Getty Images

La stessa Engie, nonostante la maggior parte della sua potenza sia ancora basata sul gas naturale e, in misura minore, sul carbone, ha visto salire la sua produzione da fonti rinnovabili che, nel 2014, ha raggiunto il 17 per cento. “Le fonti rinnovabili stanno rivoluzionando l’industria energetica e soprattutto l’energia solare trasformerà il nostro mondo. Non solo è disponibile in quantità illimitata, ma sta diventando sempre più redditizia”, ha sottolineato Isabelle Kocher, amministratore delegato dell’azienda francese.

Una rivoluzione guidata anche dalla crescente consapevolezza del cambiamento climatico. “Le persone si sono rese conto che abbiamo bisogno di rivedere completamente la nostra economia per evitare il disastro climatico” ha aggiunto la Kocher, secondo la quale il punto di svolta è stato l’Accordo di Parigi entrato in vigore proprio questo mese.

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