Striscia di Gaza, anche oggi gli aiuti umanitari arrivano domani

Ancora giornata di chiusura al valico di Rafah: anche oggi gli aiuti umanitari arrivano domani. Ma i 20 camion sono comunque insufficienti.

  • Slitta ancora l’ingresso nella Striscia di Gaza dei 20 camion carichi di aiuti umanitari.
  • Le Nazioni Unite e le ong avvisano che si tratta comunque di aiuti insufficienti: ne servirebbero 100 al giorno.
  • Continuano i bombardamenti via aerea, cresce l’attesa per l’attacco via terra di Israele.

E anche oggi gli aiuti umanitari a Gaza arriveranno domani. L’accordo tra Egitto, Israele e Stati Uniti che prevedeva un singolo passaggio di venti camion nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah è ancora valido, ma la consegna che era prevista per oggi, venerdì 20 ottobre, è di nuovo slittata: il giorno giusto dovrebbe essere domani, ma a questo punto nulla può essere dato per scontato. Tra i motivi ufficiali del rinvio, il fatto che la strada tra Egitto e Gaza è ancora danneggiata dai bombardamenti israeliani dei giorni scorsi, e la richiesta fatta da Tel Aviv di poter ispezionare il convoglio, per assicurarsi che non contenga beni che non siano di prima necessità, e soprattutto armi che possano finire nelle mani di Hamas e della Jihad palestinese.

Gli aiuti arrivano domani? 

 

Ma la verità vera è che, nonostante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres al lato egiziano del valico di frontiera di Rafah con Gaza per supervisionare i preparativi per la consegna di un primo lotto di aiuti umanitari alla Striscia, il confine resta chiuso. “Ci stiamo impegnando attivamente con tutte le parti a cominciare da Egitto, Israele e Stati Uniti, affinché questi camion possano muoversi il prima possibile”, ha detto Guterres ribadendo l’urgenza assoluta della consegna di tali aiuti.

Ma l’Egitto, attraverso una nota su X del ministro degli esteri Ahmed Abu Zeid, ha lasciato intendere che da parte di Israele non è ancora maturato l’impegno a far arrivare gli aiuti: “Il valico di Rafah per quanto ci riguarda è aperto dall’inizio – ha spiegato -: l’Egitto non è responsabile di ostacolare l’uscita di cittadini di Paesi terzi”.

Servirebbero 100 camion al giorno 

Con gli ospedali sull’orlo del collasso, il blackout elettrico ormai completo a causa dell’esaurimento dei carburanti, peraltro, 20 camion di aiuti in tutto sono considerati assolutamente insufficienti. Secondo l’associazione ActionAid, ad esempio, tutta la Striscia ha bisogno di carburante per far tornare funzionale le strutture ospedaliere ma anche per alimentare impianti di pompaggio e di trattamento per fornire acqua potabile sicura.

Secondo Riham Jafari, coordinatrice della comunicazione e dell’Advocacy di ActionAid in Palestina, “ancora più persone moriranno se gli ospedali a Gaza, affollati di feriti a causa dei continui bombardamenti e attacchi aerei, non riceveranno abbastanza carburante, forniture mediche e aiuti salvavita”. Le stesse Nazioni Unite hanno avvertito che Gaza avrebbe in realtà bisogno di almeno 100 camion di aiuti al giorno, quelli che venivano consegnati prima degli attuali bombardamenti e attacchi aerei.

L’altra attesa, per l’attacco via terra

Nella Striscia di Gaza, peraltro, non sono ore di attesa solamente per gli aiuti umanitari: secondo la stampa israeliana il temuto attacco via terra è sempre più vicino. Il ministro della Sanità palestinese ha riferito che 17 persone sono state uccise in un attacco a Gaza contro un complesso che ospitava una chiesa ortodossa, dove si erano rifugiate decine di famiglie cristiane e musulmane, e l’esercito israeliano ha effettuato più di un centinaio di attacchi contro obiettivi di Hamas durante la notte, colpendo strutture militari tra cui un tunnel sotterraneo, depositi di armi e dozzine di centri di comando.

Il conflitto, iniziato il 7 ottobre, ha causato più di 1.300 vittime in Israele e almeno 3.750 nella Striscia di Gaza. L’Alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha avvertito che qualsiasi ulteriore escalation o continuazione delle attività militari da parte di Israele a Gaza sarà “semplicemente catastrofica” per la popolazione locale.

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