È passato un mese dal cessate il fuoco a Gaza. E Israele lo ha violato almeno 282 volte
Nel primo mese di cessate il fuoco a Gaza l’esercito israeliano ha condotto bombardamenti per 25 giorni, uccidendo almeno 242 palestinesi.
La Striscia di Gaza è un’area di 360 km² di superficie facente parte del territorio palestinese. Affaccia sul mar Mediterraneo e confina con Israele a nord e a est, mentre a sud con l’Egitto. La Striscia di Gaza è di fatto un’exclave del territorio palestinese della Cisgiordania, che si trova più a nord-est. Nella Striscia vivono oltre due milioni di persone, di cui circa la metà rifugiati. Dopo la guerra arabo-israeliana del 1948, centinaia di migliaia di palestinesi dovettero fuggire dalle loro case nell’attuale territorio israeliano – composto dallo stato di Israele e dai territori palestinesi illegalmente occupati da Tel Aviv – e vennero creati dei campi profughi proprio nella Striscia di Gaza. Con il passare dei decenni questi campi sono stati trasformati in spazi più organizzati, con le tende sostituite da strutture solide vere e proprie dove però ancora oggi mancano gran parte dei servizi essenziali. Per il resto la Striscia di Gaza è composta da centri urbani che erano caratterizzati da un’altissima densità urbana, fino a quando il 7 ottobre 2023 è iniziata la violenta offensiva militare israeliana sul territorio, che ha portato allo sfollamento di almeno l’85 per cento della popolazione e alla distruzione di circa la metà degli edifici. Oggi la Striscia di Gaza è un territorio per larghi tratti raso al suolo, in quello che esperti delle Nazioni Unite hanno denunciato come “genocidio” di matrice israeliana. Anche nei decenni scorsi la vita nella Striscia è stata complicata. Il territorio dal 2006 è amministrato dall’organizzazione estremista Hamas, che governa all’insegna del fondamentalismo islamico e nega alla cittadinanza diritti e libertà di base. Allo stesso tempo la Striscia di Gaza è stata definita da organizzazioni non governative come Human Rights Watch una “prigione a cielo aperto”, perché Israele da decenni limita la libertà di spostamento dei palestinesi verso l’esterno.
Nel primo mese di cessate il fuoco a Gaza l’esercito israeliano ha condotto bombardamenti per 25 giorni, uccidendo almeno 242 palestinesi.
La proposta di pena di morte per terrorismo è appoggiata dal premier Netanyahu. Ora verrà discussa in parlamento.
È arrivata la pronuncia della Corte internazionale di giustizia sugli obblighi umanitari a Gaza. per la Corte, Israele sta violando il diritto internazionale.
Hamas ha liberato venti ostaggi israeliani, gli ultimi in vita. Ora secondo gli accordi Israele deve liberare 1.700 prigionieri palestinesi.
È stato raggiunto l’accordo tra Israele e Hamas sul piano di Trump, che dovrebbe portare al cessate il fuoco e allo scambio di ostaggi e prigionieri.
Il chiarimento dei giuristi: la missione è legittima e le acque davanti a Gaza non sono israeliane, non difendere le navi da attacchi sarebbe un crimine.
Bombardamenti pesanti e carri armati. Così Israele ha dato il via a una nuova fase del genocidio a Gaza, con l’obiettivo di occupare tutto il territorio.
I video mostrano un oggetto incendiario cadere dall’alto sull’imbarcazione della Global Sumud Flotilla che trasportava il comitato direttivo. Ci sono danni ma non feriti.
Il 30 agosto da Genova e da altri porti in Europa e Tuinisia inizierà il viaggio della Global Sumud Flotilla, la più grande missione marittima civile mai tentata verso Gaza.
Sarebbero in atto delle trattative col paese africano per favorire la “migrazione volontaria” dei gazawi. Per molti è espulsione forzata.