GlassUp cerca fortuna all’estero

Gli occhiali italiani a realtà aumentata vanno a cercare fortuna all’estero. GlassUp, la startup modenese definita la “anti Google Glass”, è la prima società straniera ammessa sulla piattaforma britannica di equity crowdfunding Seedrs.   Dopo una campagna di crowdfunding reward-based già andata in porto e conclusa ad agosto 2013 con la raccolta di quasi 128mila

Gli occhiali italiani a realtà aumentata vanno a cercare fortuna all’estero. GlassUp, la startup modenese definita la “anti Google Glass”, è la prima società straniera ammessa sulla piattaforma britannica di equity crowdfunding Seedrs.

 

Dopo una campagna di crowdfunding reward-based già andata in porto e conclusa ad agosto 2013 con la raccolta di quasi 128mila dollari attraverso la piattaforma IndieGoGo, il prototipo italiano di smart glasses che si interfaccia via bluetooth con gli smartphone sta cercando di raccogliere entro marzo altre 100mila sterline. È la prima azienda non britannica e la prima nuova impresa italiana a entrare su questa piattaforma internazionale. I tre fondatori (Francesco Giartosio, Andrea Tellatin e Giovanni Tregnaghi) hanno messo sul piatto il 7,69 per cento dell’equity.

 

Se la campagna di equity andrà in porto entro marzo 2014, GlassUp stima di raggiungere una valutazione della startup che oscilla intorno ai 2 milioni di dollari e di completare la registrazione del prodotto. Insomma, l’obiettivo è arrivare sul mercato — con un prezzo di 299 euro — prima che Google invada il resto del mondo con i suoi Glass.

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