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Hexagro, startup di agricoltura verticale urbana, lancia Clovy, l’orto verticale intelligente per permettere a chiunque (e ovunque) di coltivare cibo sano.
Autoprodursi il cibo contro il caro prezzi, avere sempre a disposizione alimenti sani e a km 0, riconnettersi con la natura e praticare un’attività all’aria aperta che favorisca il benessere mentale, contribuire alla tutela del Pianeta e della biodiversità, creare legami all’interno della comunità e del quartiere. Sono tanti i motivi che possono spingere una persona a creare il proprio orto in città, a partire dal balcone di casa. Una pratica che, dal periodo post-Covid, si è sempre più diffusa, grazie anche allo sviluppo di nuovi sistemi tecnologici di agricoltura verticale urbana che permettono di coltivare in modo semplice, ovunque, con risparmio di risorse e spazio.
Ne sono un esempio gli orti verticali intelligenti di Hexagro, startup con base a Milano e composta da un team internazionale di ingegneri, designer, project manager, esperti di marketing e agronomi. Dopo il Living Farming Tree e Poty, Hexagro ha ideato Clovy: dal design ricercato e dalla struttura modulare, permette a chiunque di coltivare erbe aromatiche, piccoli ortaggi e frutti in poco spazio, all’interno di casa, ma anche in giardino o su balconi e terrazzi.
“Perseguendo la nostra mission di consentire a chiunque di produrre e accedere a cibo fresco e sano, continuiamo a creare prodotti dal design completamente modulare che permettono di coltivare senza avere il pollice verde”, ha spiegato Alessandro Grampa, co-founder di Hexagro. “Clovy rappresenta la nuova generazione dei nostri orti verticali a formato casa/famiglia e incorpora tutto il nostro know how sul’urban farming maturato in oltre sette anni di esperienza nello sviluppo di queste tecnologie. È un’evoluzione di Poty che nasce dal confronto continuo con i nostri utenti e dai feedback delle persone che stavano già coltivando con i nostri sistemi”.
Clovy si può utilizzare con due diverse tecniche di coltivazione che l’utente può scegliere in base al suo livello di esperienza: la fertirrigazione idroponica, che prevede un substrato inerte in fibra di cocco per la coltivazione per la pianta, e la tecnica aeroponica, in cui invece non c’è bisogno di substrato perché l’acqua viene nebulizzata alla radici della pianta.
Grazie alla tecnologia avanzata IoT (Internet of Things), il processo di irrigazione è automatizzato e può avere un’autonomia fino a due settimane; inoltre, i sensori Plug and Play forniscono dati in tempo reale su fattori cruciali come i livelli dell’acqua, la temperatura e le condizioni di luce. Tutto questo viene controllato dall’utente attraverso l’app sviluppata da Hexagro che offre una nuova generazione di Hexbee, un assistente digitale per la coltivazione basato su intelligenza artificiale, oltre a video tutorial, workshop e la possibilità di confrontarsi con la community degli urban farmer e di chiedere la consulenza di esperti agronomi. In questo senso è uno strumento formativo attraverso cui imparare a coltivare.
La sostenibilità di Clovy risiede nella possibilità di risparmiare il 60 per cento di acqua con la fertirrigazione e fino al 90 per cento con la coltivazione aeroponica. Il prodotto è pensato per durare nel tempo e i vasi che compongono Clovy sono realizzati al 100 per cento con plastica riciclata o con materiali biocompositi di scarto come trucioli di legno e lolla di riso. Clovy può essere sfruttata anche da chi ha già iniziato a coltivare con Poty in passato. “Per noi è fondamentale garantire un ciclo vita del prodotto il più lungo possibile e permettere ai nostri urban farmer di fare upgrade costanti sui loro sistemi per ottimizzare ancora di più i loro risultati di coltivazione”, chiarisce Alessandro Grampa.
Per coltivare con Clovy si può usare qualsiasi tipo di seme, senza vincoli di acquisto. L’obiettivo della startup, inoltre, è quello di offrire una versione totalmente gratuita dell’app a chiunque voglia iniziare a coltivare in città, anche senza i sistemi Hexagro. Infine, l’acquisto di ogni orto verticale finanzia il trasferimento tecnologico attraverso progetti sociali in paesi in via di sviluppo grazie alla società Siembra vertical in Colombia.
Tra il 2020 e il 2023, Hexagro ha distribuito circa 4mila sistemi Poty. “Contrariamente alle nostri iniziali aspettative, ovvero di riscontrare interesse per i nostri prodotti solo nelle grandi città del centro-nord, stiamo ricevendo ordini da tutta Italia, sia da urban farmer di città che di zone periurbane. Riscontriamo anche molto interesse da famiglie che vivono in zone di campagna e che, per esempio, gestiscono agriturismi e ristoranti. Questo ci conferma che coltivare in verticale non è solo utile a chi ha poco spazio e nessun accesso a un giardino, ma anche a chi già ha qualche esperienza nel fare un orto e comprende la comodità e l’efficienza di farlo con un sistema automatizzato, senza terra e in poco spazio”.
Dal 2022 Hexagro collabora anche con diverse scuole italiane dove Poty diventa uno strumento educativo per le nuove generazioni: “Tutti gli insegnanti con cui stiamo lavorando ci confermano il loro grande entusiasmo nell’avere un sistema come Poty a supporto delle loro lezioni di scienze, ma anche di educazione civica, lingue e matematica”.
Per conoscere, sperimentare e approfondire il tema dell’agricoltura verticale, Hexagro ha organizzato un evento di urban farming il 30 settembre a Milano. Dopo la presentazione della startup e dei trend dell’agricoltura verticale urbana, si è tenuto un workshop sull’orto fai da te.
Il 2 ottobre, invece, Hexagro avvia sulla piattaforma Kickstarter una campagna di crowdfunding per supportare la produzione di Clovy su scala industriale e lanciare il sistema a livello internazionale. L’obiettivo è quello di iniziare la produzione a inizio 2024 e di iniziare le spedizioni agli acquirenti nel primo trimestre dell’anno.
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