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Ikea sostenibile, l’avanguardia green di Rimini e i progetti di Firenze
Con i talk show itineranti in diversi negozi d’Italia, si sta concretamente realizzando uno degli impegni principali sulla sostenibilità e la responsabilità d’impresa: il coinvolgimento e l’informazione di tutti, del pubblico, dei dipendenti, dei collaboratori. Così si sono svolte altre due tappe del tour legato alla presentazione del 10º Rapporto di sostenibilità di Ikea Italia,
Con i talk show itineranti in diversi negozi d’Italia, si sta concretamente realizzando uno degli impegni principali sulla sostenibilità e la responsabilità d’impresa: il coinvolgimento e l’informazione di tutti, del pubblico, dei dipendenti, dei collaboratori. Così si sono svolte altre due tappe del tour legato alla presentazione del 10º Rapporto di sostenibilità di Ikea Italia, a Rimini e a Firenze.
Rimini, uno dei cinque negozi Ikea con il geoscambio
Quello di Rimini è uno dei cinque negozi Ikea con un impianto di geoscambio, tra l’altro tra i più grandi d’Italia; 120 sonde geotermiche che scendono nel terreno fino a 80 metri di profondità. Nel sottosuolo la temperatura è costantemente a 15°; così il fluido che circola nei tubi quando torna in superficie funge da refrigeratore d’estate e coadiuva l’impianto di riscaldamento d’inverno. I costi di climatizzazione del negozio romagnolo sono così stati dimezzati.
La collaborazione con la Carini Sogliano Ambiente, che ha installato nei pressi del negozio apposite apparecchiature per lo smistamento dei rifiuti, ha consentito di raggiungere il 91% di raccolta differenziata. Si cerca inoltre di favorire il riutilizzo e la cosiddetta “economia circolare”. Ad esempio gli alberi di Natale Ikea, una volta riportati in negozio, vengono triturati e diventano ammendante agricolo per l’impresa che sorge a fianco di quella che si occupa del riciclo dei rifiuti.
Una palazzina arredata in un giorno. Uno dei progetti sociali di Ikea Rimini
Si chiama Villaggio della Gioia, è a Forlì. È composto da sei alloggi per famiglie “problematiche” con minori, e da tra appartamenti per famiglie “tutor”. Ikea è arrivata una mattina con undici furgoni ed ha arredato tutto. La stessa cosa ha fatto a Rimini con la Capanna di Betlemme, che offre venti posti letto per senza fissa dimora, in un ambiente familiare. Entrambe le strutture sono della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, nata a Rimini nel ’68 e ora presente in 38 paesi nel mondo.
Il ponte tra profit e no profit attraverso la Rsi
L’associazione Figli del Mondo è nata su iniziativa di alcuni imprenditori e professionisti di Rimini. All’inizio si è occupata di progetti filantropici, come aprire una falegnameria in Senegal. Da qualche a tempo, a queste iniziative se ne sono affiancate altre per promuovere una maggiore responsabilità sociale d’impresa (Rsi) tra le aziende del territorio, tanto da diventare partner della locale Camera di Commercio per questo ambito. Il rappresentante dell’associazione, Andrea Zanzini, ha indicato Ikea come esempio da seguire, tanto da chiederle di “insegnare la Rsi” alle aziende locali, specialmente a quelle che stanno nascendo (le start up).
Ikea e il Comune di Rimini, una collaborazione di lunga data
Il negozio doveva ancora aprire e già Ikea e il Comune avevano iniziato a collaborare. Ai tempi il ministero dell’Interno, guidato da Roberto Maroni, aveva stanziato fondi per la sicurezza nelle città. A Rimini avevano pensato che invece di piazzare l’ennesimo impianto di videosorveglianza fosse più utile rendere più accogliente e sicura la stazione ferroviaria nelle ore notturne, allestendo uno spazio confortevole per i viaggiatori. Gli arredi sono arrivati da Ikea.
Sono state poi innumerevoli le occasioni di coinvolgimento tra il Comune e l’azienda, come ha ricordato la vicesindaco Gloria Lisi. L’ultimo progetto verrà svelato al pubblico nel weekend dell’11 e 12 giugno, e riguarderà l’abbellimento della strada in cui sorge il negozio, al limite del territorio comunale, attraverso un intervento di street art con artisti contattati da Ikea.
Ikea Firenze, differenziare fa risparmiare
A Firenze il responsabile locale della sostenibilità ha dato alcuni numeri interessanti che misurano gli sforzi fatti nell’ultimo anno: consumo energetico ridotto del 2%, un bonus mobilità di 150 euro per ogni dipendente che acquisti un abbonamento annuale ai mezzi pubblici, 91% di raccolta differenziata.
Su quest’ultimo aspetto, migliorare la separazione dei rifiuti ha un impatto positivo sia sull’ambiente che sui conti aziendali. Conferire materie già correttamente differenziate fa infatti aumentare i ricavi, visto che queste sono pagate da chi poi le ricicla. A Firenze hanno aumentato questi introiti del 45% (+9.000 euro). Ma fa anche diminuire i costi di smaltimento, che si sono dimezzati (-23.000 euro).
Ad aiutare Ikea Firenze in questo lavoro è la Dife, che ha già “subito” due dei severi controlli di qualità (audit) da parte della sede centrale di Ikea, uscendone con molti spunti che poi ha applicato nei processi di lavori e con i propri fornitori.
Dal punto di vista della responsabilità sociale, il negozio di Sesto Fiorentino ha progettato gli spazi e fornito gli arredi per le unità abitative che la Fondazione Alice e Crescere Insieme mettono a disposizione di famiglie con figli affetti da disabilità.
Un’azienda al femminile, che offre opportunità diverse
Sono 331 i collaboratori diretti del punto vendita fiorentino, con una presenza femminile al 65% (52% nei ruoli manageriali) tra le più alte in Ikea Italia. E donna è la responsabile delle risorse umane del negozio (Valentina Cirella), che ha presentato due colleghe.
Francesca, 24 anni, di Empoli, studia marketing a Pisa, ha già preso la laurea breve, e a luglio discuterà la tesi per quella magistrale. A ottobre è entrata in azienda con uno stage, e da poco è stata assunta; per il momento a tempo parziale (per poter scrivere la tesi), ma sa già che da settembre lavorerà a tempo pieno sulla fidelizzazione dei clienti (in particolare dei possessori della card Ikea Family).
Serena invece, pur essendo giovane, è entrata in negozio 12 anni fa, per una sostituzione maternità. Ben presto ha iniziato a lavorare a tempo pieno, ma un solo ruolo le stava stretto. Così ha approfittato della politica aziendale che incentiva i cambi di mansione e man mano è passata per quasi tutti i reparti. Ora lavora nel bistrot e nella “bottega svedese” che, dice, le ricordano un po’ il suo lavoro in un pub prima di essere assunta in Ikea.
Entrambe, parlando a microfoni spenti, hanno detto di essere contente delle opportunità che hanno avuto, che – dicono – non si trovano facilmente in tutte le aziende.
Arte per la sostenibilità
Infine c’è stata un’anticipazione di quanto avverrà nei prossimi giorni, in occasione della due giorni (10 e 11 giugno) che tutti i negozi Ikea dedicheranno alla sostenibilità e all’arte, in articolare alla “street art”, quella dei murales, come quello che un artista noto in questa scena, Zed 1, realizzerà su una parete della scuola media Guido Cavalcanti di Sesto Fiorentino. Erano presenti e partecipi una scolaresca e il commissario prefettizio del Comune.
Zed 1 inoltre dipingerà un mobile Ikea che verrà donato all’associazione Arcobaleno di Firenze, che offre assistenza alle persona senza fissa dimora e gestisce il centro di accoglienza per chi vive in situazione di disagio.
La pittura messe a disposizione di Zed 1, e di tutti gli altri street artist coinvolti nelle altre città in cui è presente Ikea, ha però qualcosa di particolare: è ecologica. Anzi, è qualcosa di più, molto di più! Non solo non inquina, ma attraverso l’energia della luce, è in grado di ridurre gli agenti inquinanti presenti nell’aria fino all’88,8%.
https://www.youtube.com/watch?v=IlVuMFIGoFE
Dipingere una superficie di 100 metri quadri con questa pittura riduce l’inquinamento dell’aria al pari di un’area di 100 metri quadri coperta da alberi ad alto fusto. Non sono vernici Ikea, ma della Airlite, un’azienda altoatesina che Ikea Italia ha deciso subito di promuovere.
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