![La musica ha sempre un ruolo politico, intervista all’artista Laila Al Habash](https://cdn.lifegate.it/0-KUiLqp8k1YpUR5giY0d12m8IE=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/copia-di-laila2-e1717662564714.jpg, https://cdn.lifegate.it/Z-xL-u6F9G03_dgD2soWSZCthdk=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/copia-di-laila2-e1717662564714.jpg 2x)
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Dopo aver lasciato alle spalle definitivamente la moda baggy con il secondo album Modern Life Is Rubbish (Food, 1993), influenzato da Kinks, Who e XTC, i Blur giungono alla maturità con Parklife (Food, 1994), la loro opera più amata e celebre. La storia del pop rock inglese è raccontata in un disco eclettico e ambizioso, dalla spiccata sensibilità
Dopo aver lasciato alle spalle definitivamente la moda baggy con il secondo album Modern Life Is Rubbish (Food, 1993), influenzato da Kinks, Who e XTC, i Blur giungono alla maturità con Parklife (Food, 1994), la loro opera più amata e celebre. La storia del pop rock inglese è raccontata in un disco eclettico e ambizioso, dalla spiccata sensibilità pop e dalla iconografia Mod (“Lambretta”, parka, accento cockney). Il grunge nel 1994 è quasi un ricordo e i londinesi guidano la riscossa della musica britannica, un po’ in ombra all’inizio degli anni ’90.
Il primo singolo estratto da Parklife esce il 7 marzo 1994 e si chiama Girls & Boys, una presa in giro dei singoli dance effimeri che dominavano le classifiche di quel periodo. L’ironia non viene colta e la canzone diventa il primo grande successo della band londinese, piazzandosi al 5° posto delle chart britanniche e di tutta Europa. Da questo ritratto semiserio della gioventù del 1994 comincia l’ascesa della band guidata da Damon Albarn e Graham Coxon.
L’anno seguente va in scena la “grande battaglia del brit pop”, alimentata dalle case discografiche e dai media (NME), che vede contrapporsi i Blur ai rivali mancuniani Oasis. Grazie a Country House – numero uno in classifica – i londinesi vincono la sfida ma perdono poi la “guerra” quando i fratelli Gallagher fanno uscire Wonderwall e Don’t Look Back in Anger. A quel punto, stufi dell’etichetta “brit pop” e finiti in un vicolo artisticamente cieco, la band si ritira in Islanda per comporre gran parte del materiale che finirà su sull’album omonimo del 1997: una svolta stilistica clamorosa che si rifà più ai Pavement e in generale all’alternative rock americano, che non ai classici del pop inglese. Song 2, non a caso, sarà un enorme successo, anche negli Stati Uniti.
Roberto Vivaldelli
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Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Blur – Parklife (Parklife, 1994) Blur – Beetlebum (Blur, 1997) Blur – Tender (13, 1999) Gorillaz – Clint Eastwood (Gorillaz, 2001) Damon Albarn, Afel Bocoum, Toumani Diabatè & Friends – Sunset Coming Down (Mali Music, 2002) Blur – Out Of Time (Think Tank, 2003) Gorillaz – Feel Good Inc.
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