I ghiacciai della Groenlandia fondono, le culture scompaiono: Takkuuk dei Bicep racconta clima e voci indigene tra ghiaccio, musica e tradizione.
Dopo aver lasciato alle spalle definitivamente la moda baggy con il secondo album Modern Life Is Rubbish (Food, 1993), influenzato da Kinks, Who e XTC, i Blur giungono alla maturità con Parklife (Food, 1994), la loro opera più amata e celebre. La storia del pop rock inglese è raccontata in un disco eclettico e ambizioso, dalla spiccata sensibilità
Dopo aver lasciato alle spalle definitivamente la moda baggy con il secondo album Modern Life Is Rubbish (Food, 1993), influenzato da Kinks, Who e XTC, i Blur giungono alla maturità con Parklife (Food, 1994), la loro opera più amata e celebre. La storia del pop rock inglese è raccontata in un disco eclettico e ambizioso, dalla spiccata sensibilità pop e dalla iconografia Mod (“Lambretta”, parka, accento cockney). Il grunge nel 1994 è quasi un ricordo e i londinesi guidano la riscossa della musica britannica, un po’ in ombra all’inizio degli anni ’90.
Il primo singolo estratto da Parklife esce il 7 marzo 1994 e si chiama Girls & Boys, una presa in giro dei singoli dance effimeri che dominavano le classifiche di quel periodo. L’ironia non viene colta e la canzone diventa il primo grande successo della band londinese, piazzandosi al 5° posto delle chart britanniche e di tutta Europa. Da questo ritratto semiserio della gioventù del 1994 comincia l’ascesa della band guidata da Damon Albarn e Graham Coxon.
L’anno seguente va in scena la “grande battaglia del brit pop”, alimentata dalle case discografiche e dai media (NME), che vede contrapporsi i Blur ai rivali mancuniani Oasis. Grazie a Country House – numero uno in classifica – i londinesi vincono la sfida ma perdono poi la “guerra” quando i fratelli Gallagher fanno uscire Wonderwall e Don’t Look Back in Anger. A quel punto, stufi dell’etichetta “brit pop” e finiti in un vicolo artisticamente cieco, la band si ritira in Islanda per comporre gran parte del materiale che finirà su sull’album omonimo del 1997: una svolta stilistica clamorosa che si rifà più ai Pavement e in generale all’alternative rock americano, che non ai classici del pop inglese. Song 2, non a caso, sarà un enorme successo, anche negli Stati Uniti.
Roberto Vivaldelli
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I ghiacciai della Groenlandia fondono, le culture scompaiono: Takkuuk dei Bicep racconta clima e voci indigene tra ghiaccio, musica e tradizione.
Blur – Parklife (Parklife, 1994) Blur – Beetlebum (Blur, 1997) Blur – Tender (13, 1999) Gorillaz – Clint Eastwood (Gorillaz, 2001) Damon Albarn, Afel Bocoum, Toumani Diabatè & Friends – Sunset Coming Down (Mali Music, 2002) Blur – Out Of Time (Think Tank, 2003) Gorillaz – Feel Good Inc.
Si intitola Heavy seas of love il nuovo singolo di Damon Albarn che anticipa il suo primo album da solista. Il brano – da alcuni giorni in rotazione radiofonica – vede la collaborazione di Brian Eno e funge da ulteriore anteprima di Everyday robots. Già la titletrack e Lonely press play hanno anticipato infatti il
Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
I Massive Attack hanno chiuso l’edizione 2024 del Todays festival con uno show unico, dove la musica si è mescolata alla mobilitazione politico-sociale.
Dopo quasi quindici anni, il sogno dei fan si realizza: i fratelli Gallagher hanno fatto pace, gli Oasis tornano a suonare insieme.
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Hard art è il collettivo interdisciplinare fondato da Brian Eno per combattere i cambiamenti climatici e le crisi globali del nostro tempo.
Il progetto Sounds right consente agli artisti di accreditare la natura come co-autrice quando utilizzano i suoi suoni nelle loro composizioni.