Josh T. Pearson: l’ultimo dei gentiluomini country

E’ emerso nel web in questi giorni un nuovo video di Josh T. Pearson, un’intima performance acustica del brano “Country Dumb”, tratto dal suo recente disco d’esordio “The last of the country gentleman”.

La storia di Josh T. Pearson è piuttosto
particolare.
Nel 1996 forma i Lift To
Experience
, con i quali incide un unico ma
acclamatissimo album, The Texas – Jerusalem
crossroads
. L’album ha un suono rock noise ed è ,
soprattutto, intriso di contenuti sacri ispirati alla Bibbia, che
ne fanno sin da subito un “disco di culto”.

Con la band, Pearson scopre successo e notorietà, ma non
è pronto per affrontarli. Figlio di un predicatore, lui
stesso si considera tale. E’ troppo puro e integralista per
accettare che le sue parole di fede siano mercificate per lo show
business.

Così Josh si distacca dal gruppo, fa perdere le sue
tracce e vive i successivi dieci anni lontano dai riflettori,
cercando solo di sbarcare il lunario.

 

Si trasferisce a Berlino, e in quella città ispiratrice
per decine e decine di artisti nella storia della musica e non
solo, registra nell’arco di due sere in uno studio amatoriale il
suo primo disco solista Last
of the Country Gentlemen
, uscito lo scorso marzo per
l’etichetta MUTE.

 

Dopo essersi esibito lo scorso agosto in un’unica data
italiana a Ferrara, il cantautore texano tornerà in
Italia a novembre
a Roma, Bologna e Milano, per
presentare dal vivo la sua opera chitarra e voce.
Uno struggente racconto di dolore e solitudine. Un disco non
semplice: o si ama la sua mistica intimità o si odiano le
sue noiose “lungaggini” (quattro delle sette tracce superano i
dieci minuti).

Sicuramente, però, Last of the Country
Gentlemen
è il disco di un artista che, nonostante
tutto, aveva qualcosa da dire.

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