Black lives matter

Los Angeles. Il cugino di una delle fondatrici di Black Lives Matter è morto durante un controllo di polizia

Keenan Anderson era rimasto coinvolto in un incidente stradale. Gli agenti lo hanno colpito col taser e immobilizzato con forza. È morto per arresto cardiaco.

  • Le immagini della body cam mostrano che Keenan Anderson ha eseguito gli ordini degli agenti, ma è stato colpito con il taser per 30 secondi.
  • Anderson è la terza persona a morire nelle mani della polizia di Los Angeles nel 2023.
  • Era il cugino di Patrisse Cullors, tra le fondatrici di Black Lives Matter.

Keenan Anderson, cugino di una delle fondatrici del movimento Black Lives Matter, è morto negli Stati Uniti durante un controllo di polizia. L’episodio è avvenuto il 3 gennaio scorso a Los Angeles ma è stato reso pubblico solo ora. Anderson era rimasto coinvolto in un incidente stradale e quando gli agenti sono arrivati lo hanno colpito con il taser e immobilizzato schiacciandogli il collo, come emerge dalle body cam. L’uomo è poi morto per arresto cardiaco.

Proteste negli Usa contro la violenza della polizia
Proteste negli Usa contro la violenza della polizia © Sean Rayford/Getty Images

Cos’è successo a Keenan Anderson

“Mi stanno facendo quello che hanno fatto a George Floyd”, ha urlato il 31enne Keenan Anderson mentre gli agenti di Los Angeles lo tenevano immobilizzato per terra. Il riferimento è all’uomo ucciso il 25 maggio 2020 a Minnesota per mano dell’agente Derek Chauvin, poi condannato a 22 anni e mezzo di carcere per omicidio. E anche per Anderson non c’è stato nulla da fare.

Tutto è nato da un incidente d’auto in Venice Boulevard, a Los Angeles. Quando sono arrivati gli agenti, Keenan Anderson, coinvolto nell’incidente e in stato di agitazione, ha eseguito gli ordini dei poliziotti, mettendosi al muro e poi per terra, come emerge dalle immagini delle body cam. Un agente lo ha però colpito con il taser per circa 30 secondi, per calmarlo secondo il rapporto. Altri agenti lo hanno immobilizzato premendogli il collo in terra e lo hanno ammanettato. Anderson si è sentito male, un’ambulanza lo ha portato via ed è morto poco dopo per arresto cardiaco. Era padre di un bambino di sei anni.

La violenza della polizia Usa

Keenan Anderson era il cugino di Patrisse Cullors, una delle fondatrici del movimento Black Lives Matter, che da anni si batte contro le discriminazioni razziali negli Stati Uniti e gli abusi di potere della polizia nei confronti degli afroamericani. “Keenan, lotteremo per te e per tutti i nostri cari colpiti dalla violenza di stato. Ti voglio bene”, ha scritto su Instagram dopo la sua morte.

Quella di Anderson è la terza morte di una persona a Los Angeles nel 2023 mentre si trovava in custodia della polizia. Il 2 gennaio gli agenti avevano sparato al 45enne Takar Smith, mentre il giorno successivo a essere colpito a morte era stato il 35enne Oscar Sanchez. Ma il problema è nazionale.

Uno studio della rivista The Lancet parla di oltre 30mila morti a causa della violenza della polizia negli Stati Uniti tra il 1980 e il 2018. Solo nel 2022 sono state uccise dagli agenti americani 1.176 persone, una media di quasi 100 persone al mese: il dato più alto da quando viene tenuta questa statistica. E la componente razziale continua a farla da padrone: nel 25 per cento dei casi a morire sono stati afroamericani, nonostante costituiscano solo il 12 per cento della popolazione.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati