Black lives matter

La città di Louisville risarcirà con 12 milioni di dollari la famiglia di Breonna Taylor

Si tratta di uno dei risarcimenti più alti nella storia Usa ai parenti di una vittima. L’accordo prevede anche una riforma della polizia locale.

12 milioni di dollari. A tanto ammonta il risarcimento che la città di Louisville, in Kentucky, corrisponderà alla famiglia di Breonna Taylor, la donna afroamericana uccisa nel marzo scorso dalle forze dell’ordine statunitensi. Si tratta di un accordo storico, dal momento che prevede anche una serie di riforme nel corpo di polizia locale. “È solo un primo passo, ma ce ne sono ancora molti altri da percorrere prima di raggiungere il traguardo”, ha dichiarato Lonita Baker, una degli avvocati della famiglia Taylor.

L’omicidio di Breonna Taylor

Il 13 marzo 2020 tre agenti del dipartimento di polizia di Louisville hanno fatto irruzione nella casa di Breonna Taylor e del suo fidanzato Kenneth Walker. Sospettavano nascondessero della droga in casa e che stessero coprendo un ex fidanzato di lei, spacciatore ricercato, con cui in realtà non aveva più rapporti. I poliziotti hanno dichiarato di aver bussato più volte alla porta e di essersi identificati, ma da quanto emerso questo non è mai avvenuto. La porta è stata tirata giù con un ariete e nella confusione del momento il fidanzato di Taylor ha sparato un colpo verso quelli che credeva ladri o malintenzionati, colpendo un agente alla gamba. Da qui è partita la risposta a fuoco, che ha colpito Taylor con cinque proiettili. C’è voluto un po’ di tempo prima che venissero chiamati i soccorsi, cosa a cui ha provveduto il suo fidanzato e non i poliziotti.

A essere arrestato, inizialmente, è stato proprio Walker, con le accuse di tentato omicidio e aggressione di primo grado. Poi la documentazione relativa a quella tragica serata ha raccontato un’altra versione dei fatti e il giudice ha prosciolto tutte le accuse nei suoi confronti. A parte questo, comunque, la vicenda ha avuto poca eco, tanto nella città di Louisville quanto negli Stati Uniti in generale. Erano i giorni dell’impennata dei contagi da Covid-19, la campagna elettorale per le presidenziali cannibalizzava inoltre quel poco di spazio mediatico lasciato dall’emergenza sanitaria. Della tragedia di Louisville non si è parlato, almeno fino a giugno. Con l’omicidio di George Floyd e il riempimento delle piazze da parte del movimento Black lives matter, però, anche la vicenda di Breonna Taylor è salita alla ribalta come esempio, l’ennesimo, dei soprusi della polizia nei confronti dei cittadini afroamericani.

Un risarcimento storico

Durante l’estate il caso Taylor ha assunto una portata internazionale. A giugno la cantante Beyoncé ha scritto una lettera al procuratore generale del Kentucky, Daniel Cameron. Tra le sue richieste, le accuse formali contro i tre agenti implicati nell’omicidio, la trasparenza nell’indagine e un’inchiesta sul modo in cui la polizia di Louisville ha gestito la vicenda. Qualche settimana fa, il cestista LeBron James si è presentato alla prima gara dei playoff contro Portland con un cappellino con la scritta “Make America arrest the cops who killed Breonna Taylor” (Gli Stati Uniti arrestino i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor). La stessa frase che qualche giorno fa campeggiava sulla maglietta del vincitore del  Gran premio di Formula 1 del Mugello, Lewis Hamilton. Altre prese di posizione sono poi arrivate da Michelle Obama e altre persone influenti, mentre su TikTok e gli altri social si è alzato il grido della popolazione Usa.

Questa sollevazione americana e internazionale ha fatto sì che i riflettori sul caso si siano riaccesi più forti che mai. E questo ha aiutato il lavoro degli avvocati della famiglia Taylor. Dopo la rimozione del capo della polizia locale nel giugno scorso e il licenziamento di uno degli agenti coinvolti nella sparatoria, ora è arrivato quello che è uno dei più grandi accordi di risarcimento tra le istituzioni americani e i parenti di una vittima.

Il sindaco di Louisville si impegna a risarcire la famiglia Taylor con 12 milioni di dollari e a riformare il corpo di polizia locale. Una vittoria di tutti, una fine importante del procedimento civile che non chiude però il contenzioso. Ora resta da attendere l’esito del processo penale a carico dei poliziotti. Intanto, alla luce dell’accordo, da ora in poi servirà necessariamente un ok per il mandato di perquisizione da parte di un alto ufficiale di polizia, cosa che è mancata nel caso Taylor, dal momento che il semplice sospetto di reato era sufficiente per entrare in casa dei cittadini. Inoltre, gli agenti accusati di abusi e violenze dovranno essere appositamente segnalati.

“L’accordo stabilisce un precedente per i neri”, ha sottolineato Ben Crump, afroamericano e uno degli avvocati che segue la famiglia. “Quando la polizia ci uccide, ci aspettiamo piena giustizia”.

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