Kihon: le tecniche di base

Durante il kihon si migliora la propria resistenza, si acquisisce velocità nell’esecuzione, si rafforza lo spirito combattivo e si apprende come utilizzare le molte “armi” del nostro corpo.

Durante questa fase della lezione, il maestro presta particolare
attenzione nel trasmettere ai propri allievi le tecniche con la
massima precisione possibile.

Lo scopo delle infinite ripetizioni di pugni e calci del kihon
è quello di acquisire una padronanza tale delle basi del
karate così che le posture e i colpi portati siano applicati
istintivamente, quindi, poiché diventano movimenti
involontari, siano più veloci ed efficaci.

Le finalità che si perseguono nel kihon sono diverse.
Innanzi tutto si impara a controllare il proprio corpo e a
esplorarne i propri limiti, inoltre, continuando a provare le
tecniche, si riesce a comprendere dei concetti chiave, comuni a
tutte le arti marziali, come il controllo dell’equilibrio e l’uso
delle leve corporee.

Durante il kihon si migliora la propria resistenza, si acquisisce
velocità nell’esecuzione, si rafforza lo spirito combattivo
e si apprende come utilizzare le molte “armi” del nostro corpo. Uno
degli aspetti più importanti a cui si presta attenzione nel
kihon è il “kime”. Il kime può essere inteso come la
concentrazione mentale e la decisione con cui si deve eseguire ogni
singola tecnica: indipendentemente dal fatto che ci si trovi di
fronte un avversario o che ci si stia allenando da soli, nel karate
tradizionale nessuna tecnica viene portata “a vuoto” ma sempre al
massimo delle proprie possibilità.

Durante il kihon l’allievo impara inoltre i nomi in giapponese dei
colpi, delle posizioni e delle parti del corpo che dovrà
conoscere quando il maestro scandirà i comandi che andranno
eseguiti all’interno delle combinazioni, ovvero quelle serie di
tecniche combinate eseguite a ripetizione, che costituiscono la
fase più complessa dell’applicazione del kihon.

La pratica del kihon è una costante negli allenamenti di un
buon karateka: la ricerca della perfezione e il continuo desiderio
di migliorare il proprio stile sono, infatti, caratteristiche che
accomunano il novizio praticante al più veterano ed esperto
maestro.

Daniele Cerra

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