Ogm in Italia, il caso Fidenato è chiuso (e respinto)

Il 23 gennaio scorso il governo italiano ha prorogato il divieto alle colture ogm (organismi geneticamente modificati) per altri 18 mesi grazie a un nuovo decreto. Così, il Consiglio di Stato ha depositato il 6 febbraio la sentenza che respinge definitivamente il ricorso di Giorgio Fidenato, l’imprenditore del Friuli Venezia Giulia che nel 2010 ha

Il 23 gennaio scorso il governo italiano ha prorogato il divieto alle colture ogm (organismi geneticamente modificati) per altri 18 mesi grazie a un nuovo decreto. Così, il Consiglio di Stato ha depositato il 6 febbraio la sentenza che respinge definitivamente il ricorso di Giorgio Fidenato, l’imprenditore del Friuli Venezia Giulia che nel 2010 ha sfidato ripetutamente la legge usando semi di piante biotech, in particolare di mais del tipo Mon810 brevettato dalla Monsanto.

 

giorgio-fidenato

 

La sentenza del Consiglio di Stato ha ricordato che in attesa dell’adozione di misure comunitarie, uno stato che fa parte dell’Unione europea “può decidere se e per quanto tempo mantenere in vigore le misure d’emergenza nazionali adottate”.

 

Il giudice ha anche riconosciuto che i ministeri della Salute, dell’Agricoltura e dell’Ambiente hanno “correttamente ritenuto che il mantenimento della coltura del mais Mon810 senza adeguate misure di gestione non tutelasse a sufficienza l’ambiente e la biodiversità, così da imporre l’adozione della misura di emergenza contestata”.

 

Il ricorso era stato presentato da Fidenato, presidente di Agricoltori federati, favorevoli agli ogm, che più volte aveva tentato di seminare mais transgenico nel proprio campo sfidando il governo e la Regione Friuli Venezia Giulia, per poi impugnare il decreto legge che vieta la coltura del mais geneticamente modificato in Italia.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Perché in città fa più caldo che altrove

In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.