
Sono già 26 i palestinesi uccisi dalle forze israeliane nel 2023: numeri che inquadrano una condizione sociale sempre peggiore tra isolamento e proteste.
L’associazione ha esaminato le politiche ambientali e sociali adottate dalle due principali aziende italiane del settore alimentare.
L’Italia è considerata per antonomasia la patria della buona tavola, il tema dell’alimentazione è quanto mai attuale considerata la presenza di Expo Milano 2015, evento dedicato proprio al cibo. Ma quanto sono sostenibili gli alimenti prodotti nel Belpaese?
Oxfam Italia, organizzazione che si batte contro la povertà e l’ingiustizia sociale, ha provato a rispondere stilando, in collaborazione con Next-Nuova Economia per Tutti e la John Cabot University di Roma, un rapporto intitolato “Il valore della filiera del cibo”.
L’obiettivo dell’indagine era quello di valutare l’impatto che le aziende alimentari italiane hanno sull’ambiente e sui diritti umani a livello globale.
Lo studio ha preso in esame Barilla e Ferrero, le due maggiori imprese alimentari italiane, valutandone le politiche relative a sette temi fondamentali: il rispetto dei diritti dei produttori e dei lavoratori agricoli, l’attenzione alla tematica di genere, la gestione della terra e dell’acqua utilizzate nel processo produttivo, le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e il grado di trasparenza dell’operato dell’azienda.
Dai risultati, basati sui dati resi pubblici dalle aziende, emerge che le due compagnie, per quanto già orientate verso un percorso di sostenibilità, hanno ancora ampi margini di miglioramento.
Secondo Oxfam, Barilla ha una valida politica nell’ambito della gestione sostenibile di terra e acqua e nella riduzione della proprio impatto ambientale, mentre Ferrero garantisce maggiori garanzie nel rispetto dei diritti dei produttori e dei lavoratori coinvolti nella filiera agricola. Le politiche di genere di entrambe le compagnie invece sono ancora carenti secondo il rapporto.
Oxfam invita dunque Barilla e Ferrero ad impegnarsi maggiormente per contrastare la discriminazione cui sono troppo spesso sono soggette le donne dedite ad attività agricole nei paesi dove le due aziende si riforniscono di materie prime.
“Con questo rapporto Oxfam si propone di stimolare le aziende italiane dell’alimentare a interrogarsi sulla sostenibilità delle proprie filiere – ha dichiarato il direttore generale di Oxfam Italia Roberto Barbieri. – Per costruire un sistema alimentare globale capace di assicurare a tutti accesso al cibo, oggi e in futuro è dunque fondamentale passare attraverso la ridefinizione delle scelte aziendali di chi produce cibo”.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sono già 26 i palestinesi uccisi dalle forze israeliane nel 2023: numeri che inquadrano una condizione sociale sempre peggiore tra isolamento e proteste.
Quali sono le strategie per decarbonizzare i fertilizzanti in agricoltura, oggi responsabili del 2,1 per cento delle emissioni globali di gas serra.
Grazie al progetto didattico del Gruppo Prada e Ioc-Unesco, tra creatività e osservazioni naturalistiche.
I Paesi delle isole del Pacifico contro la decisione del Giappone di sversare entro l’estate le acque della centrale nucleare di Fukushima nell’Oceano.
L’ennesimo danno della siccità in Kenya: milioni di uccelli, in mancanza di erba, stanno devastando i campi. Saranno soppressi con un avicida pericoloso.
Il World economic forum ha stilato la classifica dei dieci maggiori rischi globali: sei riguardano le condizioni del pianeta.
La Svezia ha annunciato la scoperta di un enorme giacimento di terre rare, fondamentali per la transizione verde e per le quali la Ue dipende dalla Cina.
Nel 2007 il governo dell’Ecuador aveva chiesto finanziamenti per poter lasciare nel sottosuolo il petrolio del parco Yasuní. Il piano non ha funzionato.
Il declino della popolazione di impollinatori ha dirette conseguenze sulla vita umana: per la prima volta, uno studio mette in correlazione i due fenomeni.