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Istituito nel 1914, il Parco Nazionale Svizzero è il luogo ideale per trascorrere momenti di pace e relax a contatto con gli animali, immersi tra cime e valli. Si può scoprire a piedi attraverso i tanti sentieri tracciati oppure in trenino. E per raggiungerlo c’è la Ferrovia Retica!
Il mondo cambia in fretta, i luoghi si trasformano: difficilmente oggi possiamo osservare la realtà così com’era in passato. Possiamo farcela raccontare, guardare fotografie, leggere descrizioni, ma davanti ai nostri occhi vedremo, nella maggior parte dei casi, qualcosa che si è trasformato negli anni. A volte il cambiamento è un bene, altre no. Per questo ci sono certe cose che è meglio tutelare perché restino sempre uguali a se stesse, come i parchi protetti, ad esempio, dove la natura incontaminata può regnare così preservata nel tempo.
Nell’estremo lembo orientale della Svizzera, in Engadina, il mondo si è conservato come ai tempi dei nostri nonni: dal 1914, infatti, 170 chilometri quadrati di natura costituiscono il Parco Nazionale Svizzero, il più antico delle Alpi. La mano dell’uomo non interferisce qui da oltre 100 anni e questo ha permesso la vita di oltre 5mila specie di animali e di 650 varietà di piante e fiori. Non toccare, ma guardare: se noi uomini non possiamo intervenire nell’area tutelata, possiamo però ammirarla in tutto il suo splendore, angolo dopo angolo.
Uno dei modi per scoprire il parco è a piedi, attraverso gli 80 chilometri di percorsi tracciati (da cui è importante non deviare!). Tra le escursioni più belle da fare c’è indubbiamente quella del sentiero panoramico che porta su un passo di montagna, situato a 2545 m di altitudine, dove si può ammirare il Piz Quattervals, il punto più elevato del Parco Nazionale. L’itinerario vi porta anche in Val Cluozza, la prima a entrare a far parte del parco che è anche il tratto più bello del percorso. Verso metà cammino, si trova la Chamanna Cluozza, una capanna in legno risalente al 1910 dove si può ritirare un cestino-pranzo se ordinato in anticipo e anche fermarsi a dormire completamente immersi nel silenzio e a contatto con la natura più vera. Per trascorrere la notte potete scegliere anche tra uno dei tanti rifugi che offre la regione, dove il sonno è favorito dal relax più assoluto. Il tratto finale dell’escursione scende per i fianchi della valle per giungere al Sarasinstein e proseguire poi verso il paese di Zernez. Il percorso attraverso la Val Trupchun è invece un eldorado per i wild-watchers: se avrete pazienza, una buona vista (in caso armatevi di binocolo) e un po’ di fortuna, potrete avvistare camosci, cervi, stambecchi, marmotte e lepri bianche in lontananza mentre, guardando in su potrete osservare volteggiare aquile e gipeti.
Per i bambini è stato pensato invece un sentiero da percorrere con dispositivo GPS Webpark che si può prendere al Centro del Parco nazionale di Zernez. Guide virtuali li accompagnano attraverso il Parco stimolando la loro curiosità insieme a ospiti come Marmotin, la marmotta, Tumasch, il cervo, o Tina e un cucù che richiama la loro attenzione. Il percorso si snoda attraverso il campo lungo (Champlönch) fino all’Alp Grimmels, quindi scende a zigzag all’Ova da Val Ftur e percorre tranquilla i pendii del Piz dal Fuorn. Il tour si conclude nell’unico hotel del parco, Il Fuorn, un tempo sosta di viaggiatori, mulattieri e contrabbandieri e oggi base logistica per i visitatori. Un’altra buona soluzione per i più piccoli è il trenino del parco, una novità di quest’estate: con colorati rimorchi e grandi vetri, permette di girare senza camminare. Il trenino parte ogni ora ed è sincronizzato con gli orari della Ferrovia Retica che vi porta direttamente all’entrata del Parco in un viaggio attraverso la regione dell’Engadina che è già un’esperienza in sé. Per tutte le informazioni consultate il sito di #svizzeraturismo.
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