Covid-19

Coronavirus, lo smart working sta pulendo l’aria del Nord Italia

L’emergenza Covid-19 ha spinto molte aziende ad adottare lo smart working. In 15 giorni, l’aria di Milano è diventata più pulita e le emissioni di CO2 in tutto il Nord sono diminuite.

Meno 33 per cento di pm10 e meno 31 per cento di NO2 in due settimane. Sono questi i dati che giungono dall’Ispra, L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, elaborati per fondazione Univerde e Opera2030 da Youthquake. La ragione? Lo smart working.

Leggi anche: Smog, 5 città italiane hanno già superato i livelli di pm10 per 18 volte nel 2020

Lo smart working ha abbassato i livelli di smog

Il ricorso massiccio a pratiche di smart working, il lavoro agile, e di formazione scolastica e universitaria telematica ha avuto un rilevante impatto sulla qualità dell’aria in una delle aree più inquinate d’Europa.

Da questa emergenza nuovo coronavirus il nostro Paese dovrà imparare non solo a sostenere il sistema sanitario nazionale, soggetto ad assurdi tagli negli ultimi anni, ma occorrerà anche investire su lavoro e formazione da remoto tramite strumenti digitali.


Le risorse messe a disposizione dal governo da un lato devono salvaguardare lavoratori e imprenditori dei settori più colpiti e dall’altro devono rilanciare un’economia dell’innovazione e della sostenibilità.

Non dimentichiamo inoltre che secondo i dati pubblicati nel novembre 2019 dall’autorevole rivista scientifica the Lancet, in Italia ogni anno sono oltre 45.600 i decessi legati all’inquinamento dell’aria.

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