I nostri consigli per le prossime vacanze raccolti alla Fiera del cicloturismo di Bologna. Dal Piemonte alla Sicilia ecco l’Italia da scoprire in bicicletta.
Virginia Raggi ha deciso: sì al Grab, no alle Olimpiadi di Roma
Con il sì al Grab Roma sorride alle biciclette ma non alle Olimpiadi. Il 21 settembre la Capitale ha espresso un grande sì e un grande no. Il sì è il definitivo sigillo per quanto riguarda la realizzazione del Grande raccordo anulare per le biciclette, con la firma del protocollo da parte del ministro delle
Con il sì al Grab Roma sorride alle biciclette ma non alle Olimpiadi. Il 21 settembre la Capitale ha espresso un grande sì e un grande no. Il sì è il definitivo sigillo per quanto riguarda la realizzazione del Grande raccordo anulare per le biciclette, con la firma del protocollo da parte del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e della sindaca di Roma Virginia Raggi.
Perché la firma di Virginia Raggi sul Grab di Roma è importante
Un atto importante perché apre una nuova fase per quanto riguarda la mobilità ciclabile della Capitale d’Italia, rimasta un po’ indietro sul tema rispetto alle altre capitali europee, riconoscendo nel trasporto sostenibile un modello per il turismo della città. Con un potente connubio con l’archeologia e la cultura, a cominciare dal percorso attraverso la via Appia Antica.
“Il Grande raccordo anulare delle bici è un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni. Una sinergia messa al servizio dei cittadini per dare loro un’infrastruttura concreta all’insegna del rispetto dell’ambiente e che punta a ricucire centro e periferie pedalata dopo pedalata” è quanto ha affermato la sindaca di Roma dopo aver firmato il protocollo di intesa, annunciando anche che il Grab diverrà un hub da cui partiranno a raggiera le corsie ciclabili in cantiere.
Il Grab può essere un’occasione di sviluppo turistico ed economico, come già in minima parte sta avvenendo. Un’opera che dovrebbe aprire cantieri nel biennio 2017-2018 e che porterà un’attenzione positiva anche nelle periferie, dove passerà una parte dei 44 chilometri di una delle quattro ciclovie finanziate a livello nazionale per i prossimi anni.
il #Grab sarà la più bella ciclovia del mondo. pic.twitter.com/vG5lOCd7J0
— Graziano Delrio (@graziano_delrio) 21 settembre 2016
Olimpiadi 2024 bocciate, Virginia Raggi: “candidatura da irresponsabili”
Passiamo al grande no, quello alle Olimpiadi del 2024. Il comitato olimpico e il Coni speravano in un ripensamento dell’ultimo minuto da parte dell’amministrazione capitolina che però ha ribadito il suo no a ospitare i giochi olimpici.
Ci sono non pochi critici rispetto a questa presa di posizione da parte di Virginia Raggi e della sua giunta, poiché convinti che le Olimpiadi sarebbero state un’occasione unica per rilanciare la città, con nuovi impianti sportivi e nuove infrastrutture.
Le motivazioni per cui è stato dato il grande rifiuto sono arrivate su Facebook, dove si denuncia la forte pressione mediatica e si spiega come questa candidatura sarebbe da “irresponsabili”, prendendo come esempio le Olimpiadi di Atene 2004, avvenute pochi anni prima del fallimento economico della Grecia, e dei mondiali di nuoto di Roma del 2009, simbolo degli sprechi e di strutture incomplete.
La rinuncia alla candidatura, che non avrebbe significato una vittoria assicurata, pone un piccolo problema: tra le opere che sarebbero state finanziate era presente anche il Grab, in una visione ampia e di importanti ristrutturazioni di alcune aree. Ora bisognerà vedere se la giunta della Capitale sarà in grado di trovare i soldi (la cifra attualmente stimata è di circa otto milioni) e permettere la realizzazione di quest’opera oramai simbolica per il futuro della mobilità in bicicletta di Roma.
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