Veterinaria dell'animale

Moxibustione in veterinaria, un aiuto prezioso dalla medicina cinese

Discendente dalla medicina cinese, la moxibustione può aiutare i nostri amici a quattro zampe a ritrovare il benessere. Capiamo in cosa consiste e quando farvi ricorso con il parere della veterinaria.

Si chiama moxibustione ed è una pratica terapeutica della medicina tradizionale cinese, spesso associata all’agopuntura. Grazie alla sua validità nel trattamento di patologie di vario tipo, la moxibustione è arrivata anche in medicina veterinaria con ottimi risultati. Per una seduta di moxibustione – o moxa – si utilizzano appositi “sigari” di artemisia vulgaris, una pianta medicinale le cui foglie, raccolte in primavera, vengono poi appositamente essicate, pressate e polverizzate. Sfruttando le proprietà curative e rilassanti di questa preziosa risorsa naturale si ottiene un lento e benefico riscaldamento della cute e di tutte le strutture interessate, ripristinando il corretto flusso energetico nei meridiani.

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Per la moxibustione vengono utilizzati appunto speciali “sigari” di artemisia vulgaris le cui foglie, raccolte in primavera, vengono preventivamente essiccate, pressate e polverizzate. “La moxibustione può essere utilizzata su pazienti a quattro zampe di ogni età con un quadro patologico compatibile con la presenza di freddo e umidità, siano questi di provenienza esterna (agenti climatici) o interna (secondo la medicina cinese, derivati da scompensi di yang)”, spiega la dottoressa Francesca Parisi, medico veterinario.

“È particolarmente indicata nei dolori articolari e cervicali legati al freddo e all’umidità. In particolar modo traggono grande beneficio i soggetti anziani o gravemente debilitati poiché la moxa, oltre ad avere un importante effetto miorilassante, è anche fortemente energizzante e aiuta a sciogliere i blocchi di meridiano facendo circolare l’energia nell’intero organismo”.

La moxa viene applicata lungo i meridiani energetici e dunque nei medesimi punti dell’agopuntura. Moxibustione e agopuntura condividono, infatti, la stessa base filosofica e possono essere utilizzate in combinazione o separatamente a seconda delle esigenze del singolo paziente.

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Gli speciali “sigari” di artemisia usati per la moxa © Animolistica – foto di Giuseppe Fanizza e Giulia Ticozzi

Una seduta di moxibustione

La seduta di moxa dura tra i 15 e i 40 minuti circa, a seconda del soggetto e della patologia. “È sempre molto importante ascoltare le esigenze del paziente e adeguarsi ai suoi bisogni”, aggiunge Parisi. In generale gli animali accettano volentieri il trattamento, poiché la sensazione di calore è molto piacevole e l’artemisia vulgaris, la pianta da cui si ricavano i sigari di moxa, ha un effetto rilassante.

“Spesso utilizzo la moxa proprio in apertura al trattamento di agopuntura per aiutare l’animale a rilassarsi e a trovare il suo comfort ottimale”, conclude Francesca Parisi. Proprio per la natura “dolce” di questa tecnica terapeutica, per la seduta di moxibustione non è necessaria nessuna forma di sedazione farmacologica. Sarà il calore irradiato a sciogliere i blocchi e le contratture muscolari, ristabilendo dolcemente e senza traumi di sorta il flusso energetico nei meridiani e dunque l’equilibrio psico-fisico del nostro amico a quattro zampe.

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