Veterinaria dell'animale

Cosa fare per il gatto di casa contro il clima afoso

Il clima afoso, tipico delle estati mediterranee, può essere un problema per il gatto di casa. Ecco i consigli e gli accorgimenti giusti per aiutarlo

  • Afa, caldo e alte temperature sono difficili da sopportare per gli animali domestici.
  • E sono soprattutto i gatti che temono il clima afoso.
  • Vediamo come aiutarli con dei semplici accorgimenti quotidiani.
  • E, soprattutto, non lasciamoli a casa. Anche i felini, infatti, amano stare in famiglia durante le vacanze.

Il clima afoso e la calura eccessiva sono spiacevoli compagne dell’estate di uomini e animali. Ed è importante ricordare che sono proprio questi ultimi a soffrire, come noi del resto, dei problemi legati al caldo estivo e alle condizioni climatiche che lo caratterizzano. Il gatto, soprattutto, è un animale estremamente sensibile alle alte temperature – il cane riesce, in un certo qual modo, a tollerarle di più – e per lui sono in agguato una serie di problematiche che devono essere affrontate per tempo.

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I gatti, più dei cani, sono sensibili alla calura estiva © Pixabay

Clima afoso, un’aggravante del caldo per gatti e cani

Sembra che l’estate appena iniziata si annunci come una stagione più calda della media. Ma, al di là delle previsioni della meteorologia, è innegabile che le temperature alte non siano certamente tollerate al meglio dai nostri amici a quattro zampe. E, proprio come noi, anche gli animali devono adeguarsi a condizioni climatiche diverse e meno sopportabili. I gatti, infatti, possono subire il rischio di colpi di calore proprio come gli uomini. D’estate cresce il rischio di un improvviso aumento della temperatura corporea che, se non viene identificato e trattato in tempi brevi, può essere molto serio.

“La temperatura media di un gatto adulto varia tra i 38 e i 39,2 gradi centigradi. Quando si è in presenza di un colpo di calore, può superare anche i 42 gradi. Per i gatti, che non hanno le ghiandole sudoripare disseminate in tutto il corpo come gli umani, ma solo una piccola quantità nei loro cuscinetti plantari, è molto più difficile “raffreddarsi” quando fa caldo. Inoltre, a incidere ci sono anche il fattore età che rende più delicati i cuccioli e i gatti senior o la razza che vede quella persiana tra le più sensibili al caldo. Ed è importante prestare articolare attenzione all’alimentazione, all’idratazione, all’ambiente domestico e all’attività fisica dei propri amici felini”, spiega Gabriella Tami, medico veterinario con master in etologia che ha collaborato con Ultima Petfood per una ricerca sulle problematiche estive del micio di casa e ci guida nel viaggio fra i felini oppressi dal caldo afoso.

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I gatti temono l’afa e l’umidità a essa connessa © Pixabay

Consigli a misura di gatto

Cosa fare per ottimizzare l’ambiente domestico in vista di un’estate calda e afosa? È fondamentale mantenere la casa il più possibile fresca. Si può fare ombreggiando gli ambienti e tenendo le tapparelle abbassate nelle ore più calde, oppure chiudendo le persiane, o ancora abbassando le tende da sole in modo da creare zone d’ombra fresche all’interno della casa. Se possibile, sarebbe il caso di evitare l’utilizzo eccessivo di aria condizionata poiché deumidificando e raffreddando le stanze si potrebbe aumentare il rischio di raffreddori e influenze. È preferibile un ventilatore, sempre orientato verso l’alto che smuova l’aria e rinfreschi gli spazi. Per essere certi che il micio abbia sempre acqua a disposizione, d’estate è bene posizionare più ciotole dell’acqua in punti diversi della casa.

Infine, un dettaglio che non tutti sanno: i gatti a pelo lungo non vanno rasati per “rinfrescarli”, perché il manto li protegge anche dal calore. Non dimentichiamoci però dell’attività fisica, che, nonostante il caldo, deve essere sempre presente. D’estate i felini sono soliti sonnecchiare all’ombra ed è quindi fondamentale – soprattutto nei soggetti sterilizzati – favorire l’esercizio fisico stimolandoli nel modo giusto. È utile servirsi di palline o giocattoli che possano rincorrere per mantenersi attivi. Un altro modo è quello di razionare il loro cibo in piccole porzioni e posizionarle in più stanze della casa, anche ad altezze diverse per favorire il movimento e motivarli. È importante però, per evitare colpi di calore, favorire l’attività fisica nelle ore più fresche della giornata.

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Sia cani che gatti hanno problemi nella stagione estiva per l’adattamento climatico © Pixabay

Il clima afoso si può combattere

Occhio ai consigli giusti per arrivare a un’estate di benessere nonostante l’afa e la calura.  In primo luogo un tocco di creatività. Esiste un rimedio per soddisfare i palati golosi dei nostri amici a quattro zampe – siano essi cani o gatti –  e la necessità di aiutarli a rinfrescarsi: i ghiaccioli. Che siano confezionati o fai-da-te, sono un rimedio ottimale per rinfrescare, ma allo stesso tempo nutrire e idratare i nostri gatti. E’ bene, quindi, scegliere frutta e verdura di stagione che il gatto possa consumare senza rischi, frullandoli con un po’ di acqua e conservandoli in freezer negli appositi stampini. Ovviamente il ghiacciolo non sarà sostitutivo degli alimenti abituali ma, se consumato sempre con moderazione, diventerà un ottimo snack fresco e nutriente.

gattino che dorme
Il caldo può rendere il nostro micetto apatico e svogliato © Pixabay

E’ molto importante, soprattutto nei gatti sterilizzati, scegliere alimenti facilmente digeribili e con un ottimale apporto di proteine, vitamine e minerali. Bisogna, quindi, fare attenzione a optare per prodotti con ingredienti di prima qualità, privi di coloranti e conservanti, e con un’ottima appetibilità. È utilissimo, inoltre, integrare più spesso i cibi umidi, che rappresentano un’ottima fonte di idratazione per il nostro gatto. L’alternanza di cibo secco e umido creerà un mix bilanciato che non solo permetterà di variare la dieta, ma di avere un beneficio nutrizionale ottimale. Questo perché un’alimentazione umida apporta una maggiore percentuale di umidità (circa 80%), indispensabile per una buona idratazione. Insomma, anche il clima afoso può essere efficacemente combattuto con una serie di accorgimenti mirati. Attenzione, però, se il gattino manifesta apatia, non mangia, si nasconde o mostra un atteggiamento insolito, il ricorso al veterinario curante è obbligatorio. Anche e soprattutto d’estate.

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Il gatto di casa potrebbe soffrire se lasciato da solo © Feliway

Un sondaggio illuminante

Ma il gatto è davvero un animale che è meglio non portare in vacanza? E che, a dispetto di caldo e afa, preferisce restare fra le quattro pareti di casa propria anche se le temperature sono decisamente insopportabili? Ci illumina da questo punto di vista un sondaggio appena realizzato dalla community on line di Feliway . Spiega a questo proposito la dottoressa Maria Chiara Catalani, veterinario esperto in comportamento animale e Presidente Senior di Sisca. “I luoghi comuni correlati ai gatti fanno pensare che prevalga nei felini il bisogno di restare a casa piuttosto che rimanere in nostra compagnia. Molti gatti, al contrario di quanto si pensi, amano condividere con noi le loro oziose giornate e risentono della nostra assenza. Per questi soggetti una vacanza condivisa può essere piacevole. Se decidiamo di condividere con il gatto le nostre vacanze, la prima cosa che suggerirei è di lasciare sempre a disposizione il trasportino in casa, a prescindere dalle partenze. In questo modo questo contenitore, che solitamente compare solo per andare dal veterinario, potrà diventare un luogo di relax per il gatto che così  vi entrerà già sereno quando arriverà il momento della partenza”.

In definitiva il sondaggio rileva che chi ha resistenza a portare con sé il gatto di casa, ritiene che questo sia uno stress per l’animale, ma anche un impegno per la famiglia. Tutto sommato, però, si tratta di qualcosa di non molto impegnativo se consideriamo che si tratta di fare attenzione per il tragitto, mettere le sue cose in valigia e sistemarle nella casa vacanze. La decisione di lasciare in città il proprio micio sembra soprattutto trovare radici nel disagio procurato dal viaggio. Oltre il 70 per cento dei partecipanti, infatti, afferma che il trasporto è fonte di sofferenza, che viene dimostrata miagolando (82 per cento), con l’agitazione (47 per cento) e spesso arriva addirittura al vomito (18 per cento) e al malessere fisico. Una volta arrivati a destinazione, poi, il 35 per cento dei felini impiega qualche ora prima di stare meglio, mentre per il 28 per cento sono necessari persino un paio di giorni per una completa ripresa.

“Per far sì che il tragitto sia  comunque piacevole sarebbe bene trovare al trasportino la giusta collocazione. Se viaggiamo in automobile, dovremo collocarlo in un punto dell’abitacolo che non sia colpito dal sole, ben areato e protetto su più lati pur lasciando la parte anteriore aperta, in modo che il gatto possa decidere se vuole riposare, se si sente minacciato da quanto vede o se vuole guardare fuori,” osserva la dottoressa Catalani. “Con altri mezzi, sono importanti gli stessi accorgimenti relativi a sole e aria fresca, facendo attenzione a limitare il movimento del trasportino e l’eventuale passaggio ravvicinato di altri animali, di persone o di qualcuno che possa distrattamente urtarlo mentre si accomoda per il viaggio. È fondamentale che il gatto sia stabile. È bene, in questo caso, sistemare un tappetino antiscivolo sul pavimento, con acqua fresca a disposizione e, se il viaggio è lungo, prevedere qualche spuntino leggero finché non il micetto sarà arrivato a destinazione”. Anche in questo caso si tratta di piccoli accorgimenti, ma che possono davvero fare la differenza per un’estate in pieno benessere.

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