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Un decalogo utile per rendere i luoghi di lavoro amici delle biciclette e per incentivare il bike to work.
Un decalogo utile per rendere i luoghi di lavoro amici delle biciclette e per incentivare il bike to work. L’iniziativa della Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) nasce all’interno della campagna di comunicazione #primalabici. Il ruolo delle aziende per favorire la mobilità alternativa per i dipendenti è al centro dell’iniziativa di Fiab e della campagna social “Casa-lavoro, prima la bici!“, con lo scopo di rispondere ai bisogni dei lavoratori che hanno deciso di spostarsi con le due ruote per andare a lavorare al tempo del Covid-19.
Il decalogo per aziende bike friendly vuole essere chiaro e sintetico, nonché utile per aziende di qualsiasi dimensione. Innanzitutto focalizza alcune delle necessità principali dei pendolari in bicicletta: la comodità di parcheggiare senza problemi il proprio mezzo, la possibilità di poter cambiare i vestiti con cui si pedala, senza dimenticare campagne di comunicazione e incentivi mirati per i dipendenti che sono motivati a cambiare le loro abitudini in fatto di trasporti.
Per quanto riguarda il posteggio delle biciclette, spiega Fiab nel decalogo, le aziende dovrebbero impegnarsi a installare adeguate rastrelliere (non tutte sono efficaci e comode). A questo intervento classificato come “minimo” se ne possono aggiungere altri come la costruzione di una tettoia protettiva (classificato come intervento buono) fino a predisporre un locale chiuso con funzione di posteggio per biciclette, possibilmente attrezzato per permettere ai ciclisti di fare piccole riparazioni (intervento ottimo).
Spostarsi durante l’epidemia COVID-19 secondo il World Health Organizarion Scegli di muoverti in bicicletta e a piedi per mantenere le distanze di sicurezza! #bikeMobility
Pubblicato da FIAB Onlus su Giovedì 23 aprile 2020
“Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda di muoversi in bicicletta per garantire il distanziamento sociale e mantenersi in salute. – ricorda Alessandro Tursi, presidente Fiab – Senza salute, come abbiamo visto, non c’è economia né ripresa. Ecco perché tendiamo la mano alle aziende per accompagnarle nelle politiche di responsabilità sociale. Aziende e sindacati assieme possono fare la propria parte per il comune obiettivo del benessere dei lavoratori e della comunità”.
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Altro tema di fondamentale importanza per Fiab, come per i pendolari in bici, è quello della sicurezza. Già dal 2016 l’associazione è riuscita a far approvare l’infortunio in itinere da parte di Inail per gli spostamenti per ragioni lavorative. Un altro aiuto che le aziende possono offrire ai propri dipendenti sarebbe la polizza Rc per gli spostamenti in bici, come la stessa Fiab propone ai propri tesserati e agli aderenti al Club imprese amiche della bicicletta (Ciab).
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Queste misure contenute nel decalogo Fiab, assieme alle azioni intraprese da Governo e amministrazioni locali, avrebbero l’obiettivo di incentivare quanto possibile l’utilizzo della mobilità ciclabile da parte dei cittadini, per ridurre il traffico automobilistico sopratutto in un periodo in cui il servizio di trasporto pubblico risulta contingentato a causa della diffusione del coronavirus Sars-CoV-2.
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