Cammini e itinerari

Sorprendersi alla scoperta dell’altra Puglia: un tour tra la Valle d’Itria e la Terra di Bari

Ci si può ancora meravigliare parlando della Puglia? Forse sì, andando alla scoperta di luoghi meno noti e battuti, ma ugualmente belli e soprattutto autentici.

È da anni una delle mete preferite per le vacanze estive nel nostro paese, ma la Puglia non è solo quella arcinota (e meravigliosa) del Salento. Recentemente, anche Nicola Lagioia, direttore del Salone del libro di Torino e pugliese doc, ha scritto: “La Puglia è un continente plurale, persino chi la frequenta da decenni ha l’impressione  che non finisca mai, che i suoi confini siano un trucco.” La regione offre infatti territori, storie e culture molto differenti tra loro, come quelli che abbiamo attraversato partendo da Bari e muovendoci a sud, nord e nell’entroterra del capoluogo pugliese. Cosa abbiamo scoperto? Bellezza, arte e cultura.

Bari, la città di San Nicola

Bari ha una duplice anima. Prima di tutto c’è la città vecchia, perdendovi nella quale vi immergerete in tutto ciò che è davvero pugliese e tradizionale. Non ci si imbatte solo nelle signore che fanno e vendono le orecchiette all’aria aperta ma anche, ad esempio, in un gran numero di altarini dedicati a santi (San Nicola fra tutti) e madonne, in colorite e rumorose chiacchierate tra vicini di casa che prendono il fresco fuori dalla porta di casa, o in resti e testimonianze architettoniche di un passato lontano ma presente.
Poi c’è la Bari più moderna, quella capoluogo di Regione, centro del potere amministrativo e politico che si attrezza per essere sempre più efficente, anche dal punto di vista turistico e, a volte, ci riesce, persino in questi tempi difficili.

Non si può prescindere dal visitare la basilica dedicata al santo patrono, non solo per il valore artistico che possiede ma soprattutto perché racchiude in sè un mix di culture che forse non tutti sanno essere nascoste qui: nella cripta di questa chiesa infatti per un attimo vi sembrerà di essere altrove. Colonne bizantine, lampade russe e scritte in cirillico “collegano” idealmente Bari al mondo ortodosso che venera da sempre Nicola di cui qui sono conservate le spoglie. Se ancora non siete sazi di questa devozione, spingetevi oltre la stazione centrale e visitate la chiesa ortodossa costruita sempre per lui dai devoti di questo credo religioso.

Tra le altre tappe secondo noi da non perdere c’è certamente il Castello svevo: una struttura imponente ma ugualmente elegante, ben restaurata, che spesso ospita mostre d’arte in spazi enormi, luminosi e suggestivi. Altra fermata nel più moderno Spazio Murat che propone esposizioni temporanee contemporanee e pezzi di design; insieme all’ex Teatro Margherita e al prospiciente ex Mercato del pesce, costituisce il nascente Polo per l’arte e la cultura contemporanea della Città di Bari. Da tenere d’occhio. In autunno poi dovrebbe essere inaugurato il nuovo volto del Museo archeologico di Santa Scolastica. La città quindi, è in fermento e in trasformazione. Ora invece, senza aspettare oltre, potete fare un giro sulle mura, specie al tramonto, e godervi un panorama davvero notevole.

Bari Puglia
Un angolo di Bari vecchia © Simona Denise Deiana

Le sorprese di Trani

La bellezza di Trani è visibile a tutti: il candore delle sue costruzioni, la maestosa perfezione della cattedrale sul mare, il panorama dal Fortino. Va scovata e non è sotto gli occhi di tutti invece, una ricchezza storico culturale che vi sorprenderà. Forse proprio perché totalmente inaspettato, ci ha molto colpiti il Museo della macchina per scrivere che si trova nello stesso palazzo del Museo Diocesano in piazza Duomo. Si tratta di una collezione formidabile (non è un termine esagerato) di circa 400 pezzi che ripercorrono quasi centocinquant’anni di storia dei sistemi di scrittura meccanica. Oggetti meravigliosi, sia dal punto di vista del design, che per la loro utilità: qui, tra tutte, troverete la prima maccchina commercializzata, la Sholes & Glidden, prodotta in una fabbrica di macchine per cucire e per questo dotata di pedale come quelle. Un mondo affascinante, tutto da scoprire, che se potete dovreste farvi “raccontare” dal direttore del museo che trasmette tutto l’entusiasmo di chi sa apprezzare l’arte nelle più disparate forme.

L’altra sorpresa in città è stata scoprirne l’anima ebraica: durante la prima metà dell’XI secolo, Trani infatti ospitava una comunità ebraica che contava più di duecento famiglie giunte qui probabilmente per trovare pace dopo essere fuggiti dalla Spagna. Specie nel periodo normanno svevo, qui gli ebrei vissero anni tranquilli: non vennero ghettizzati ma anzi accettati. Furono erette 4 sinagoghe, due ci sono ancora, anche se quella che oggi ospita il Museo Sant’Anna venne trasformata in una chiesa dedicata alla santa. L’altra è tutt’ora un luogo di culto delle poche famiglie di ebrei rimaste in città (forse 4 o 5), è visitabile ma occorre prenotare in anticipo.

Il Museo della macchina per scrivere a Trani © Simona Denise Deiana

Castel del Monte, la meraviglia Patrimonio dell’umanità Unesco

Cosa rende unico e incredibilmente suggestivo Castel del Monte? Forse soprattutto la sua posizione: si trova un po’ in mezzo al nulla, su una dolce altura che contribuisce a farlo notare da lontano, in tutta la sua bellezza. Poi ci sono la forma, il colore, l’insieme di tutti questi aspetti e il mistero di non sapere ancora oggi esattamente per quale scopo sia stato costruito. Quando sarete ancora a qualche chilometro di distanza, lo scorgerete e non vedrete l’ora di essere lì sotto e godere di tutta la sua maestosità, frutto del volere dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II, un illuminato da molti punti di vista.

Spesso è sede di mostre d’arte, ma anche spoglio come è in questo periodo, è incredibilmente bello. All’interno a meravigliare è l’utilizzo della breccia corallina a contrasto con la pietra calcarea e una generale armonia seppur nell’imponenza di tutta la struttura. Arrivare qui non è semplicissimo: occorre avere l’auto perché i trasporti pubblici sono davvero carenti, pur essendo un sito Unesco e quindi meta di moltissimi turisti: è infatti uno dei 30 luoghi più visitati in Italia nello scorso anno. Se si pensa che per anni è stato abbandonato a se stesso, è un bel risultato. Meriterebbe ancora qualche sforzo in più da parte delle istituzioni in modo da renderlo fruibile più facilmente. La visita va prenotata con anticipo su questo sito.

La maestosità di Castel del Monte © Simona Denise Deiana

Le piccole sorprese a Ruvo di Puglia, Barletta e Bitonto

Sono meno note ma non meno belle e offrono sorprese architettoniche di grande pregio, oltre che uno spaccato sincero delle tradizioni pugliesi. La prima tappa che vi invitiamo a fare è a Ruvo di Puglia, raggiungibile da Bari in pochi minuti con la ferromtramviaria. Qui sono tanti i luogi da visitare: prima di tutto la cattedrale che sembra essere perfetta lì dove sta, la protagonista assoluta della piazza che la custodisce e valorizza. Se siete fortunati, subito dopo dovreste visitare il Museo archeologico nazionale Jatta, che possiede un’eccezionale raccolta di reperti, invidiataci nel mondo che ora, purtroppo, è ancora chiuso per il covid. Anche la Pinacoteca vale una tappa, ma certo, occorre che sia aperta. Auspichiamo che presto si risolvano gli impedimenti che tengono lontano dagli occhi dei turisti tanta bellezza.

Ruvo di Puglia
La cattedrale di Ruvo di Puglia © Simona Denise Deiana

Anche Barletta è tutt’altro che una tappa alternativa: qui da non perdere sono il famoso Colosso, al cospetto del quale vi sentirete nulla; un giretto con annessi aneddoti alla Cantina della Disfida di Barletta, ma, soprattutto, il Castello svevo con il suo museo, davvero ben restaurato. Barletta è anche città natale del pittore Giuseppe de Nittis le cui opere sono conservate in una bella Pinacoteca che, manco a dirlo, è ancora chiusa. Un patrimonio per ora sotto chiave.

Barletta
Il Colosso di Barletta, un’enorme statua di 5 metri © Simona Denise Deiana

Bitonto ha un grazioso centro storico e una cattedrale notevolissima dedicata a San Valentino: la piazza con la guglia dell’Immacolata e la loggia delle benedizioni è un gioiello. Passeggiate senza fretta tra i suoi vicoli e scopritela.

Alberobello e i suoi trulli

Forse Alberobello è la località più unica e riconoscibile di tutta la regione. I suoi trulli l’hanno resa celebre in tutto il mondo tanto da essere patrimonio Unesco. Non c’è alcun consiglio particolare da dare se non quello, se è possibile, di visitarla al tramonto o al mattino presto. Specie la mattina la troverete più silenziosa: i numerosi negozi di souvenir saranno ancora chiusi, i turisti per i suoi vicoli pochi, l’atmosfera davvero rilassante. Il calar del sole invece, regala un panorama strepitoso. Se non volete perdere troppo tempo per fare una pausa culinaria, ci sono diversi posti dove comprare qualcosa al volo: un panino con le bombette (involtini di capocollo farciti con formaggio provolone), o della gustosa focaccia barese.

Nella zona un po’ fuori dal centro, dove si trova anche il Trullo sovrano, vedrete l’imponente Basilica santuario, un colpo d’occhio notevole in un angolo tranquillo della cittadina.

Alberobello trulli
I trulli di Alberobello sono sito Unesco dal 1996 © Simona Denise Deiana

Lo strepitoso colpo d’occhio a Polignano a Mare

Difficile vedere qualcosa di simile altrove: l’antico centro della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico regalando un panorama davvero incredibile. Per ammirarlo in molti si posizionano con le macchine fotografiche sul ponte che passa sopra Lama Monachile, così si chiama la spiaggia meta turistica per eccellenza. Qui si trova ancora un antico ponte romano che faceva parte della via Traiana.

Uno sguardo ancora diverso lo avrete andando oltre il ponte, nella piazza dove si trova la statua di Domenico Modugno: passate pure oltre e scendete la scalinata per rilassarvi un attimo sulle rocce che danno sul mare. Un angolo a nostro parere più suggestivo di quello più noto, sicuramente silenzioso e tranquillo, almeno in questi mesi meno affollati. Il resto del centro storico di Polignano a Mare è comunque piacevole per passeggiare e andare a caccia di terrazze naturali dalle quali immortalare il mare e le rocce.

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