Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Quando la natura si arrabbia: 140 miliardi di dollari di danni
Dal clima danni per 140 miliardi di dollari nel 2013, 45 dei quali coperti da assicurazioni. La stima è di Swiss Re.
Nel 2013 le catastrofi naturali e quelle provocate o peggiorate dal deterioramento ambientale a opera dell’uomo hanno causato danni per 140 miliardi di dollari, di cui 45 miliardi coperti dalle assicurazioni.
Lo indica Swiss Re, gigante mondiale delle assicurazioni, che, nel suo nuovo studio Sigma corregge addirittura al rialzo la stima già avanzata in dicembre, che si aggirava rispettivamente su 130 e 44 miliardi. I dati sono comunque inferiori a quelli del 2012, che aveva registrato danni per 196 miliardi (la media del decennio è 190), 81 dei quali a carico delle compagnie.
Nel 2013 le catastrofi naturali hanno comportato per gli assicuratori una fattura di 37 miliardi, contro i 75 miliardi dell’anno prima: stando a Swiss Re il calo si spiega con il fatto che negli Usa la stagione degli uragani si è rivelata “inusualmente tranquilla”.
Più pesanti i costi umani: complessivamente gli eventi in esame hanno provocato 26.000 morti, quasi il doppio rispetto ai 14.000 del 2012. I più gravi si sono verificati in India, con inondazioni che in giugno sono costate la vita a 6.000 persone, e nelle Filippine, dove in novembre un tifone ha causato 7.500 vittime.
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