Biologico

Le regioni più bio in Italia

Il mercato del bio in Italia è in forte ascesa. Ma quali sono le regioni con una maggior diffusione di punti vendita di prodotti biologici? Ecco una panoramica.

Il biologico in Italia è in crescita da molti anni ed è stato capace di raggiungere un giro d’affari al consumo considerevole. AssoBio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, cui aderiscono 65 dei maggiori operatori del settore, ha presentato a fine giugno l’indagine realizzata sull’andamento del mercato biologico.

Le cifre del biologico in Italia

I risultati migliori sono quelli della distribuzione moderna (ossia ipermercati, supermercati, discount, libero servizio), nella grande distribuzione infatti continua da dieci anni l’andamento positivo del biologico: i dodici mesi chiusi a maggio 2016 segnano un incredibile +21 per cento. È biologico il 3 per cento della spesa alimentare delle famiglie italiane con una mezza dozzina di categorie in cui il biologico pesa per almeno il 30 per cento. Ben 4,5 milioni di famiglie (il 18 per cento del totale) consumano abitualmente prodotti da agricoltura biologica con una crescita del 17 per cento in un solo anno, e ben 3,4 milioni di famiglie li consuma saltuariamente (+ 11 percento rispetto all’anno precedente). Se si considerano i consumatori occasionali (11,9 milioni di famiglie) i prodotti biologici entrano nelle dispense di quasi 20 milioni di famiglie.

I consumi non stanno crescendo solo nella grande distribuzione: nel canale specializzato (circa 1.200 punti vendita in cui è proposto un assortimento di quasi 5.000 referenze ottenute senza un grammo di pesticidi chimici di sintesi) l’incremento è stato del 13,5 per cento. Aggiungendo vendite dirette degli agricoltori, gruppi di acquisto, vendite online e altri canali si raggiungono i 2,4 miliardi; con i 320 milioni nelle mense scolastiche e nella ristorazione commerciale e con un export in crescita a 1,6 miliardi, il fatturato complessivo del settore biologico italiano nel 2015 è stato di ben 4,3 miliardi.

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Nella grande distribuzione continua da dieci anni l’andamento positivo del biologico © ingimage

Cresce la vendita del bio in Italia

Questo il panorama generale in Italia in merito al mercato del biologico, ma quali sono le aree e le città che più di altre incrementano questa tendenza al consumo consapevole? Quali le regioni più bio?

Il Nord del paese concentra ben i 2/3 degli acquisti. Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, nell’ultimo Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale di Bologna, ha stimato una crescita delle vendite di prodotti bio (anche non alimentari) a un tasso medio annuo compreso tra un +12 per cento e un +15 per cento nell’ultimo quinquennio. Le vendite sono costituite per circa l’88 per cento da prodotti alimentari e per il restante 12 per cento da merceologie diverse dal cibo.

Per stilare una classifica delle regioni e città italiane dove si compra più biologico ci siamo avvalsi dei dati fornitici dal gruppo Natura Sì, la più importante catena di supermercati in Italia specializzata nella vendita di prodotti alimentari biologici e naturali che ormai vanta una rete di oltre 200 negozi su tutto il territorio nazionale.

 

Biologico in Italia
Il mercato del biologico in Italia

Quali sono le città e le regioni bio in Italia

Il numero di punti vendita Natura Sì è chiaramente rilevante nelle grandi città, questo sia per il numero di abitanti, quindi potenziali acquirenti, che per la possibilità di reperire grandi spazi commerciali. Milano e Roma vantano rispettivamente 10 e 21 negozi a marchio, un divario tra le due dipeso anche dalla maggior estensione della capitale. In realtà però, la tendenza all’acquisto biologico è diffusa, come già sottolineato, soprattutto nel nord Italia.

L’Emilia Romagna vanta più di 30 punti vendita, diffusi in tutta la regione, senza concentrarsi solo nei grandi centri: da sempre il biologico in realtà come Ravenna, Reggio Emilia e Bologna è fortemente diffuso.

 

Stessi numeri per il Veneto, con una trentina di negozi a marchio Natura Sì, dove spiccano per concentrazione Padova e Verona ma dove si conferma una copertura capillare di tutta la regione, in modo da offrire quasi ovunque l’alternativa del biologico.

 

Buona la presenza di anche in Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia, ma se scorriamo anche i dati di BioBank – realtà nata nel 1993 per realizzare una raccolta sistematica e organizzata di dati sugli operatori del biologico in Italia – scopriamo che la classifica delle attività commerciali bio per densità di popolazione (il rapporto è calcolato tra il numero di negozi e il milione di abitanti) è così composta: Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, questo analizzando i numeri fino a fine 2014 (il nuovo rapporto aggiornato sarà pronto a breve) e tenendo conto dei diversi e più grandi brand presenti in Italia.

 

Punti vendita bio in Italia
Punti vendita bio in Italia

Al Sud vince l’e-commerce

Da questi dati non compare nessuna regione e città del Sud, qual è la situazione in questa zona del paese? I centri Natura Sì sono presenti quasi esclusivamente nei capoluoghi di regione e a volte di provincia, ma ad esempio in Sardegna, Basilicata e Molise sono del tutto assenti.

 

Mentre la produzione del biologico ha una buona diffusione al Sud, con un sempre maggior numero di aziende agricole e agriturismi con questo orientamento, i supermercati bio sono pochi. Forse anche per sopperire a questa mancanza, negli ultimi anni Natura Sì e un altra importante realtà del bio come Alce Nero, hanno dato il via alle vendite on-line con sempre un maggior numero di referenze.

Le prime tre regioni con il numero assoluto di e-commerce (sempre dati BioBank pubblicati nel 2015) sono Emilia Romagna, Toscana, Sicilia, il dato di quest’ultima soprattutto conferma la volontà di accorciare le distanze dai mercati del Nord anche grazie alla rete.

Le prime tre per densità di e-commerce sono il Trentino Alto Adige e due regione forse inaspettate come Basilicata e Molise.

 

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