Andrea Pastorelli, direttore generale di Teach for Italy, spiega come giovani talenti possano diventare agenti di cambiamento nelle scuole svantaggiate.
Siria, il 3 giugno si tengono le elezioni presidenziali
Ora è chiaro. L’uscita allo scoperto del presidente siriano Bashar al Assad avvenuta a Pasqua nella città di Maalula, a maggioranza cristiana e da poco riconquistata dall’esercito governativo, era in realtà una mossa elettorale. La prima tappa di una campagna per riconquistare il consenso della popolazione che terminerà il 3 giugno, giorno in cui il
Ora è chiaro. L’uscita allo scoperto del presidente siriano Bashar al Assad avvenuta a Pasqua nella città di Maalula, a maggioranza cristiana e da poco riconquistata dall’esercito governativo, era in realtà una mossa elettorale. La prima tappa di una campagna per riconquistare il consenso della popolazione che terminerà il 3 giugno, giorno in cui il parlamento siriano ha indetto le elezioni presidenziali.
“Ho fissato la data per l’elezione di un presidente per la Repubblica Araba di Siria”, è l’annuncio fatto il 21 aprile dal presidente dell’assemblea Mohammad al Laham che non ha mai fatto riferimento alla guerra civile che da oltre tre anni sta uccidendo un paese, letteralmente. Secondo gli ultimi dati del Syrian observatory for human rights i morti sarebbero più di 140mila.
Finora nessuno si è candidato ufficialmente, ma la partecipazione di Assad, al potere dal 2000, sembra scontata. Così come una sua elezione. La decisione di indire elezioni in un momento di crisi gravissima è stata criticata dalle Nazioni Unite che da mesi stanno cercando di creare le condizioni per negoziare un accordo di pace tra le forze filogovernative e i ribelli. Il rischio, secondo gli osservatori internazionali, è che possano aumentare i momenti di tensione e di scontro.
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Le guerre scatenate dagli stati ci riportano a prima del 1945 e la tecnologia digitale favorisce le discriminazioni: non ci resta che la mobilitazione dal basso.
Yarmuk è un campo profughi palestinese in Siria, otto chilometri a sud della capitale Damasco. Dal primo aprile è preso d’assalto e occupato dai terroristi del gruppo estremista Stato Islamico (Is) che ora ne controllano circa il 90 per cento del territorio. Abitanti di Yarmuk aspettano di ricevere gli aiuti umanitari © United Nation Relief
Si chiamava Saly, aveva cinque anni. Nello scatto vincitore del World press photo 2024, il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo, non si vede un centimetro del suo corpo senza vita. E non si vede nemmeno il volto della zia, Ines Abu Maamar, che lo stringe forte a sé. Mohammad Salem, fotografo dell’agenzia Reuters,
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Il Bundestag ha depenalizzato la cannabis a scopo ricreativo, ponendo Berlino fra le capitali con le leggi più “rilassate” di tutta l’Unione europea. L’Italia resta in fondo, smarrita in un dibattito ideologico.
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All’1:30 circa (ora locale) del 26 marzo, una nave mercantile ha urtato il ponte Francis Scott Key di Baltimora, facendolo crollare.
Oltre 300 milioni di persone hanno accolto il Nawruz, il Capodanno persiano che celebra la primavera con balli, canti, cibo e riti spettacolari.