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Siria, il 3 giugno si tengono le elezioni presidenziali
Ora è chiaro. L’uscita allo scoperto del presidente siriano Bashar al Assad avvenuta a Pasqua nella città di Maalula, a maggioranza cristiana e da poco riconquistata dall’esercito governativo, era in realtà una mossa elettorale. La prima tappa di una campagna per riconquistare il consenso della popolazione che terminerà il 3 giugno, giorno in cui il
Ora è chiaro. L’uscita allo scoperto del presidente siriano Bashar al Assad avvenuta a Pasqua nella città di Maalula, a maggioranza cristiana e da poco riconquistata dall’esercito governativo, era in realtà una mossa elettorale. La prima tappa di una campagna per riconquistare il consenso della popolazione che terminerà il 3 giugno, giorno in cui il parlamento siriano ha indetto le elezioni presidenziali.
“Ho fissato la data per l’elezione di un presidente per la Repubblica Araba di Siria”, è l’annuncio fatto il 21 aprile dal presidente dell’assemblea Mohammad al Laham che non ha mai fatto riferimento alla guerra civile che da oltre tre anni sta uccidendo un paese, letteralmente. Secondo gli ultimi dati del Syrian observatory for human rights i morti sarebbero più di 140mila.
Finora nessuno si è candidato ufficialmente, ma la partecipazione di Assad, al potere dal 2000, sembra scontata. Così come una sua elezione. La decisione di indire elezioni in un momento di crisi gravissima è stata criticata dalle Nazioni Unite che da mesi stanno cercando di creare le condizioni per negoziare un accordo di pace tra le forze filogovernative e i ribelli. Il rischio, secondo gli osservatori internazionali, è che possano aumentare i momenti di tensione e di scontro.
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Da dieci anni, l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile tiene traccia delle conoscenze, degli atteggiamenti e dei comportamenti degli italiani in materia di sostenibilità. Intercettando una consapevolezza sempre più diffusa.
Yarmuk è un campo profughi palestinese in Siria, otto chilometri a sud della capitale Damasco. Dal primo aprile è preso d’assalto e occupato dai terroristi del gruppo estremista Stato Islamico (Is) che ora ne controllano circa il 90 per cento del territorio. Abitanti di Yarmuk aspettano di ricevere gli aiuti umanitari © United Nation Relief
Intanto, la Camera dei Deputati ha dato l’ok all’art. 18 del ddl sicurezza che criminalizza le infiorescenze della canapa.
Nel primo, secondo molti decisivo, dibattito in vista delle presidenziali, Kamala Harris ha convinto. Secondo la testata americana Cnn il 63 per cento degli spettatori ha preferito la candidata democratica.
La lingua di tutti i giorni e lo slang entrano come neologismi nel dizionario della casa editrice Zanichelli.
Il 19 agosto si celebra la Giornata mondiale dell’aiuto umanitario. Nel 2023 sono stati uccisi 280 operatori umanitari in guerra.
Il 9 agosto è la giornata mondiale dei popoli indigeni. Un promemoria che ci ricorda l’importanza di difendere questi popoli per la loro cultura, le loro origini ma anche per il nostro Pianeta.
Certi titoli riferiti alle atlete che gareggiano alle Olimpiadi di Parigi sono esempi di sessismo. E rispecchiano gli stereotipi sul ruolo della donna.