Conflitto d’interesse palesi, autori remunerati, mancanza di trasparenza. Uno studio tra i più citati sul glifosato, pubblicato nel 2000, è stato ritirato.
Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’iniziativa dei cittadini europei My Voice, My Choice, per l’aborto accessibile e sicuro in tutta Europa. Ora spetta alla Commissione predisporre strumenti concreti.
Il Parlamento europeo ha fatto un passo significativo verso la tutela dei diritti delle donne in Europa, in particolare quelli riproduttivi. Il 17 dicembre 2025, con 358 voti favorevoli, 202 contrari e 79 astensioni, il Parlamento ha infatti supportato l’iniziativa dei cittadini europei “My Voice, My Choice – per un aborto sicuro e accessibile”, promossa dall’organizzazione slovena Inštitut 8. marec, che aveva raccolto oltre 1,1 milioni di firme, superando abbondantemente le soglie richieste per essere presa in esame dalle istituzioni comunitarie.
I deputati riuniti in seduta plenaria a Strasburgo hanno approvato una risoluzione non vincolante che chiede alla Commissione europea di predisporre strumenti concreti per garantire l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza per tutte le donne nell’Unione europea, anche dove la normativa nazionale è restrittiva.
Visualizza questo post su Instagram
Il testo approvato dal Parlamento europeo invita la Commissione a studiare e proporre un meccanismo finanziario, su base volontaria e sostenuto da fondi europei, che dia supporto alle persone che non possono accedere a una interruzione di gravidanza sicura e legale nel loro paese.
La decisione del Parlamento arriva in un contesto in cui l’accesso all’aborto varia significativamente all’interno dell’Unione: in Paesi come Francia l’aborto è un diritto consolidato e protetto anche costituzionalmente, in altri Stati ci sono restrizioni severe, con accesso limitato o forti barriere pratiche. Queste disuguaglianze motivano il sostegno all’iniziativa: oltre 20 milioni di donne in Europa vivono ancora in contesti dove l’aborto non è pienamente accessibile o sicuro. La risoluzione rappresenta un punto di svolta sui diritti riproduttivi, ponendo la questione dell’accesso sicuro all’aborto al centro del dibattito dei diritti umani.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Conflitto d’interesse palesi, autori remunerati, mancanza di trasparenza. Uno studio tra i più citati sul glifosato, pubblicato nel 2000, è stato ritirato.
Nelle nuove linee guida del Consiglio di stato cinese si auspica una riduzione dell’aborto per motivi non sanitari. Uno dei modi con cui Pechino sta pianificando un boom delle nascite.
Da una settimana grandi proteste stanno riempiendo le strade di numerose città polacche, dopo che la Corte costituzionale ha reso praticamente impossibile alle donne ricorrere all’aborto. Con una sentenza del 22 ottobre la Polonia ha infatti escluso la possibilità di abortire anche in caso di malformazioni del feto, rendendolo solamente legale in caso di incesto,
Guerre, disuguaglianze e crisi climatica rallentano la corsa agli obiettivi di sviluppo sostenibile: solo il 19 per cento raggiungibili entro 5 anni.
Sono passati 10 anni da quando l’Onu ha fissato gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, inizia il countdown: ASviS fa il punto della situazione.
Tra inflazione e tagli agli aiuti, i progressi per azzerare la fame nel mondo sono ancora troppo lenti. Lo testimonia il rapporto Sofi2025.
Il futuro dei nomadi dell’India, i Fakirani Jat e i Rabari, è incerto. Tra tensioni geopolitiche e un clima che cambia, il patrimonio antropologico delle popolazioni nomadi è a rischio.
Uno studio di Ipes-Food rivela fino a che punto la produzione di generi alimentari sia legata ancora ai combustibili fossili.
Descritto dai dati delle piattaforme Microsoft, il lavoro d’ufficio è un flusso incessante di mail, riunioni e notifiche che soffocano la concentrazione.