Come il sogno è cambiato nella storia

Il sogno è sempre stato oggetto di una intensa attività interpretativa, come luogo di premonizioni e rivelazioni, spesso legate all’esperienza religiosa.

Attività psichica che porta alla luce le elaborazioni profonde dell’inconscio, il sogno sin dall’antichità è stato oggetto di una intensa attività interpretativa, come luogo di premonizioni, profezie, rivelazioni, spesso legate all’esperienza religiosa. L’interesse per il tema del sogno e la loro interpretazione, è documentato addirittura nelle scritture cuneiformi, 1.500 anni prima di Cristo, e tutte le culture vi hanno attribuito un’importanza speciale, spesso legata alla regalità e al potere.

Nella Bibbia i sogni non sono più uno dei tanti elementi della divinazione su cui si interrogava il mondo antico, ma semplicemente uno specchio di speranze e paure. Nel territorio brumoso dell’Ade c’è posto per un Paese dei sogni, figli della Notte, potenza tenebrosa, più antica degli dèi olimpici. Il sogno assume una valenza terapeutica nei santuari greci: il paziente si purifica alle fonti sacre, e aspetta il sonno terapeutico in apposite stanze dette di incubazione. Artemidoro è il primo a organizzare e sistematizzare un repertorio simbolico basato su ben tremila sogni. Il legame tra sogno e salute si prolunga nel Medioevo cristiano, mentre la grande pittura del Rinascimento utilizza con frequenza il sogno nel prediletto ambito simbolico.

sogno surrealismo
I sogno trova la su consacrazione figurativa nelle libere associazioni del Surrealismo. © Anastasiya Markovich

A partire da Freud, il sogno si rivela paesaggio interiore e un viaggio verso l’ignoto e il misterioso, uno strumento di rilevazione dell’interiorità che ci introduce a una realtà diversa da quella ordinaria, ma trae i suoi materiali da quella stessa realtà. I sogni dimostrano una potenza destabilizzante, perturbante, che tuttavia ci aiuta a capire meglio noi stessi, e dopo aver alimentato nei secoli letteratura e pittura trovano la loro consacrazione nel Surrealismo.

Nel ‘900 il linguaggio che descrive il sogno si preoccupa sempre meno di espungere gli elementi incongrui, anzi li accoglie come distintivi, segni di autenticità e originalità. Il sogno diventa un ponte tra cielo e terra, presente e passato, razionale e irrazionale, realtà e illusione, conscio e inconscio. Oggi il sogno è frequentemente utilizzato per sollecitare fantasticherie e desideri di consumatori che tendono a rimuovere realtà sgradevoli: una sorta di droga a buon mercato, che non si nega a nessuno.

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