
Al cinema il documentario Honeyland, allegoria sulla natura e il suo equilibrio
Arriva in Italia Honeyland – il regno delle api, il pluripremiato documentario con protagonista l’ultima allevatrice di api selvatiche.
Arriva in Italia Honeyland – il regno delle api, il pluripremiato documentario con protagonista l’ultima allevatrice di api selvatiche.
Il documentario racconta la vita del divulgatore scientifico e le catastrofi sul Pianeta di cui lui stesso è stato testimone. Disponibile dal 4 ottobre su Netflix.
Arriva il documentario Genesis 2.0, tra scoperte epocali, dilemmi etici, cacciatori di zanne e scienziati che sognano di riportare in vita i mammut.
Il docufilm A dog called money, dal 21 maggio nei cinema “virtuali”, è un viaggio musicale e interiore di PJ Harvey tra Kosovo, Afghanistan e le periferie più povere di Washington.
L’ex first lady Michelle Obama ha pubblicato una serie di video in cui legge i suoi racconti preferiti ai bambini costretti a restare in casa durante la pandemia. Nel frattempo su Netflix arriva Becoming, il documentario tratto dalla sua biografia che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.
Un progetto collettivo, realizzato attraverso i video che gli Italiani manderanno spontaneamente. È Viaggio in Italia, il docufilm con cui Gabriele Salvatores vuole fare memoria del momento storico che stiamo vivendo.
Sono documentari di altissimo livello e di grande impatto emotivo e sociale quelli selezionati nella cinquina della 92esima edizione dei premi Oscar 2020, che segnano anche un traguardo storico.
Grazie a telecamere innovative, in grado di filmare anche durante le ore più buie, la serie Notte sul pianeta Terra (su Netflix dal 29 gennaio) è riuscita a catturare i segreti mai svelati della fauna e della flora selvatica nei luoghi più remoti del pianeta.
Eddie Vedder ritorna a comporre una colonna sonora e lo fa per Return to mount Kennedy, documentario che intreccia politica, storia, musica, montagna e ambientalismo e che vede fra i protagonisti l’amico di gioventù Jim Whittaker.
Stefano Fogliata è entrato nel campo da calcio di Bourj El Barajneh per giocare, conoscere e capire. Lontano dagli stereotipi e nel buio della sera, quando tutti gli attori umanitari se ne vanno e la vita nel campo profughi è senza filtri.