
Il documentario racconta la vita del divulgatore scientifico e le catastrofi sul Pianeta di cui lui stesso è stato testimone. Disponibile dal 4 ottobre su Netflix.
Il documentario racconta la vita del divulgatore scientifico e le catastrofi sul Pianeta di cui lui stesso è stato testimone. Disponibile dal 4 ottobre su Netflix.
Qualche giorno fa un distinto signore di 94 anni ha raggiunto un milione di follower su Instagram in sole 4 ore e 44 minuti, battendo un personaggio famoso come Jennifer Aniston di ben 32 minuti. La questione però è che non si tratta di una persona qualunque ma di uno dei massimi divulgatori scientifici noti al mondo, sir David Attenbourough, che nel frattempo di follower ne ha raccolti oltre 6 milioni. Difatti, se proprio vogliamo essere precisi, non è nemmeno il suo primo record: ne detiene infatti sia uno per la carriera più lunga in televisione sia uno per la carriera più lunga come naturalista in televisione.
Il suo arrivo sulla piattaforma virtuale è stato sancito da un breve video in cui ammette che sarà sicuramente un’avventura esplorare il mondo dei social, ma che purtroppo non era possibile attendere oltre perché come ben sappiamo il mondo è in pericolo. La sua voce può perciò così arrivare a più persone che avranno l’occasione di conoscerlo anche per la prima volta, nonostante abbia tenuto compagnia a generazione di inglesi con i suoi programmi televisivi e documentari.
Proprio in riferimento a questi ultimi, alla novità social si aggiunge anche l’arrivo di un nuovo documentario, A life on our Planet, che approderà su Netflix il 4 ottobre. Dopo aver già conquistato gli spettatori del servizio streaming con la docuserie Our Planet, Attenborough torna questa volta sugli schermi per raccontare la sua lunga vita, così come quella della Terra, la stessa che stiamo portando ad una lenta distruzione. Prodotto da Silverbacks films e Wwf, il documentario ripercorre le catastrofi di cui il noto divulgatore è stato testimone, senza perdere comunque la fiducia nel futuro e nelle giovani generazioni. Parte da Chernobyl e dal disastro nucleare del 1986 causato da un errore umano, che continua ad avere conseguenze sull’ambiente ancora oggi; rivive la sua infanzia alla ricerca di fossili in un’ex cava nel villaggio di Tilton, gli incontri con specie che non esistono più e di cui si sente profondamente grato, ma guarda anche a quello che possiamo ancora sistemare per frenare i danni che abbiamo causato.
Per chi non lo avesse mai sentito nominare, così come per chi invece lo ringrazia ancora per i momenti di cultura regalati durante la propria crescita, è sicuramente una visione da non perdere. Senza dimenticare poi di fare un salto su Instagram e seguirlo.
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