Islanda, un memoriale dedicato al primo ghiacciaio perso a causa dei cambiamenti climatici
L’Okjökull ha perso ufficialmente il suo status di ghiacciaio, sorte che subiranno tutti i ghiacciai islandesi se non si arginano i cambiamenti climatici.
L’Okjökull ha perso ufficialmente il suo status di ghiacciaio, sorte che subiranno tutti i ghiacciai islandesi se non si arginano i cambiamenti climatici.
La sempre più rapida fusione dei ghiacci minaccia la sopravvivenza di un miliardo di persone che dipendono da essi per l’approvvigionamento idrico.
Lo sostiene un rapporto dell’agenzia governativa Environment and Climate Change Canada, secondo cui la causa principale è l’abuso di combustibili fossili.
Due iceberg di migliaia di chilometri quadrati si sono staccati dal ghiacciaio Grey in Cile, nell’arco di 15 giorni. Questi fenomeni allarmanti sono sempre più frequenti a causa dell’aumento delle temperature.
Uno studio dell’università di Milano-Bicocca ha evidenziato il ruolo dei ghiacciai come accumulatori di contaminanti utilizzati per l’agricoltura in Pianura Padana.
Sui Pirenei la temperatura è cresciuta nella seconda metà del Novecento di 1,2 gradi rispetto all’epoca pre-industriale. Il 30% in più del resto del mondo.
Tre installatori – eroi hanno affrontato i ghiacci della Groenlandia per portare agli scienziati artici il comfort di una base riscaldata. È questa la Ariston comfort challenge, una vera impresa epica trasformata in webserie. Disponibile dal 17 settembre
Un viaggio dal nord al sud d’Italia, un documentario e una serie di concerti con protagonista un violoncello di ghiaccio. Interprete è Giovanni Sollima, il compositore e musicista palermitano che dal 29 gennaio porta in tour il progetto n-ice cello, un’esperienza artistica e culturale per riflettere sul tema dell’acqua e della sua importanza per l’uomo
Black light, white light è la mostra d’arte in cui Michel Comte denuncia la progressiva riduzione della superficie dei ghiacciai. Arriva alla Triennale di Milano dopo il Maxxi di Roma il progetto sposato anche da Wwf.
Gli inuvialuit non hanno nella loro lingua termini per indicare le energie sostenibili, una ricercatrice li ha aiutati a colmare questa lacuna per sottolineare l’importanza delle rinnovabili e contribuire a salvare la loro lingua.