
L’Agenzia europea per l’ambiente ha valutato le perdite in termini economici e di vite legate agli eventi estremi tra il 1980 e il 2023.
Lo sostiene un rapporto dell’agenzia governativa Environment and Climate Change Canada, secondo cui la causa principale è l’abuso di combustibili fossili.
Dal 1948 ad oggi le temperature globali, a causa dei cambiamenti climatici di origine antropogenica, sono aumentate di 0,8 gradi, mentre da 5 anni l’aumento, secondo l’Ipcc, è di 1,1 gradi. Nello stesso lasso di tempo la temperatura in Canada è invece aumentata di 1,7 gradi, più del doppio della media mondiale. Particolarmente grave è la situazione nell’Artico canadese, dove si è registrato un incremento della temperatura di 2,3 gradi.
È quanto riportato in un rapporto pubblicato dall’agenzia governativa Environment and Climate Change Canada. I quarantatré scienziati che hanno scritto la relazione, poi sottoposta a peer review, hanno avvertito che solo un’azione drastica potrebbe evitare esiti catastrofici.
Gli oceani che circondano il Canada si sono riscaldati, sono diventati più acidi e meno ossigenati, così come accaduto a tutti gli oceani nel corso dell’ultimo secolo. Il riscaldamento oceanico ha gravi impatti sia sulla fisica degli oceani che sugli ecosistemi marini e può determinare fenomeni climatici più violenti, mentre l’acidificazione delle acque sta causando l’irreversibile declino delle barriere coralline.
Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono già evidenti in molte parti del Canada, sostengono gli autori dello studio, e si prevede che si intensificheranno in futuro. Gli effetti del riscaldamento globale nel Paese nordamericano comprendono l’aumento di violente ondate di calore e del rischio di siccità e incendi boschivi, una minor copertura nevosa, lo scioglimento dei ghiacciai, lo scongelamento del permafrost, l’innalzamento del livello del mare e la riduzione della disponibilità stagionale di acqua dolce. Si prevede inoltre che, mediamente, le precipitazioni aumenteranno nella maggior parte del Canada, aumentando il rischio di alluvioni nelle città, anche se le precipitazioni estive potrebbero diminuire in alcune aree.
Gli scienziati non hanno ancora compreso a fondo la ragioni dell’aumento del riscaldamento nell’Artico, ma sostengono che la ritirata dei ghiacciai e la scomparsa del ghiaccio marino contribuiscano ad alimentare il meccanismo di feedback (retroazione) sul sistema climatico, amplificando il riscaldamento provocato dall’aumento di CO2.
Il rapido riscaldamento che sta interessando tutto il pianeta e in particolare il Canada, secondo il rapporto, è legato perlopiù all’uso di combustibili fossili. Secondo l’Ipcc Summary for Policymakers, bruciare combustibili fossili ha prodotto circa 3/4 dell’incremento di anidride carbonica negli ultimi 20 anni. I ricercatori avvertono che gli effetti dei cambiamenti climatici potranno essere limitati solo se il Canada e il resto del mondo ridurranno le emissioni di CO2 quasi a zero entro la prima metà del secolo e ridurranno sostanzialmente le emissioni di altri gas a effetto serra. Se questo non avverrà in Canada, entro il 2100, la temperatura potrebbe aumentare di 7-9 gradi, mentre nella regione artica l’incremento sarebbe di 11 gradi.
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